Il settore agricolo, da sempre considerato il pilastro dell’economia di molte nazioni, sta affrontando una fase di crisi senza precedenti. In questi giorni sta montando la polemica in tante regioni e anche in Sicilia inizia a farsi sentire. Da più parti l’invito al Governo Regionale a dare risposte serie alle molteplici sfide che il settore deve affrontare.

La crisi agricola in Sicilia inizia a farsi sentire sempre di più. L’agitazione non è solo in Sicilia ma anche in diversi Stati Europei.

In Italia l’agitazione è partita dal Veneto per poi spostarsi in diverse regioni in cui l’agricoltura è un pilastro fondamentale dell’economia, tra questi anche la Sicilia.

“Stiamo osservando e ascoltando con attenzione le preoccupazioni che giungono dal mondo agricolo – dicono Marianna Buscema, coordinatrice provinciale di Italia Viva e Sara Siggia, referente regionale per l’agricoltura – Prendiamo atto delle varie problematiche che incidono in modo pesante sul comparto, a cominciare da quanto si sta verificando proprio in queste giornate. Per questo stiamo seguendo, attraverso l’on. Maria Chiara Gadda, vicepresidente della commissione Agricoltura alla Camera dei deputati, le istanze che giungono dal mondo agricolo. L’on. Gadda ha infatti chiesto che il governo convochi immediatamente una cabina di regia su quanto sta avvenendo, coinvolgendo oltre ai ministeri competenti anche le filiere produttive e le rappresentanze coinvolte”.

Italia Viva chiede un tavolo tecnico in grado di riunire tutti gli attori chiamati a vivere giorno dopo giorno numerose difficoltà, al fine di trovare una strategia che limiti i danni per questo settore produttivo di straordinaria importanza non solo per la Sicilia, ma per l’intero Paese.

In conclusione i vertici di Italia Viva chiedono che ci sia una gestione della crisi con un coordinamento comunitario, in cui la cabina di regia venga gestita dall’Europa.

“La realtà è – concludono Buscema e Siggia – che non possiamo solo inseguire quanto accade, ma dobbiamo già avere chiaro un piano di intervento che possa proteggere uno dei settori fondamentali del nostro export e uno dei motori dell’economia locale”.

In questi giorni, anche l’on. Nello Dipasuqale, deputato regionale del PD, si è espresso sulla crisi agricola e in particolare ha sottolineato come da tempo il settore denuncia enormi difficoltà in Sicilia. Secondo il deputato occorre dare risposte urgenti per questo settore dimenticato.

“L’agricoltura e la zootecnia siciliane – afferma Nello Dipasquale – sono al collasso. Dal Trapanese alla provincia di Ragusa, il grido d’allarme degli imprenditori siciliani sta montando in ogni parte della Sicilia ed è un dovere per la politica regionale farsene carico. In fase di approvazione della Finanziaria avevo avvertito il governo Schifani sulla necessità di prevedere interventi congrui al dramma che questi comparti stanno vivendo, ma il mio suggerimento è caduto nel vuoto.”

Secondo Dipasquale non si può rispondere alla crisi con delle soluzioni tampone, ma sono necessari dei fondi stabili. Questa in sintesi la soluzione che prospetta il deputato per rispondere alle proteste di questi giorni che si sono sollevate nel comparto agricolo e zootecnico della Sicilia.

“Il governo regionale – continua Dipasquale – ha la responsabilità di avere dimenticato un settore strategico per la nostra Isola. L’agricoltura, come sperimentato negli ultimi anni, è il settore più colpito dai sempre più evidenti cambiamenti climatici che investono la Sicilia. Per questo bisogna guardare alla capacità di intervenire tempestivamente nei casi di crisi. La politica deve battere un colpo e fare sentire la sua vicinanza a chi è in difficoltà dando risposte vere ai due settori”.

La crisi nel comparto agricolo è una questione complessa, la cui via di uscita va studiata in modo sinergico dove tutti le parti in causa devono dare il proprio contributo: imprenditori e governi. Una prima risposta alla crisi sarà fare squadra per raggiugnere un obiettivo comune in cui innovazione, sostenibilità e sostegno economico sono gli ingredienti giusti.