Ecco cosa penso del Questore di Ragusa, Vincenzo Trombadore: lettera di un cittadino ibleo

Un cittadino ragusano, che ha avuto una bella esperienza personale ed umana con la Questura di Ragusa e con il Sig. Questore, ci ha inviato questa lettera che noi volentieri pubblichiamo omettendo come richiesto le generalità dell’autore.

Sono un cittadino Ragusano e oggi ho incontrato il Questore!

Tutto nasce da un suggerimento per la sicurezza di Ragusa che spontaneamente mi sono sentito di inviare via e-mail all’indirizzo generico presente sul sito della Questura di Ragusa alla cortese attenzione del Questore di Ragusa, Dr. Vincenzo Trombadore. Tra il dubbio di essere scambiato per esagerato (nel senso di preoccuparmi per motivi scontati) e il non inviare la comunicazione, ho scelto di inviarla ed è stata recepita, dopo essere velocemente smistata, con gentilezza dalla sua Assistente personale.

Il giorno dopo, infatti mi è arrivata proprio la telefonata della sua Collaboratrice che mi ha trasferito la chiamata al Questore che con grande entusiasmo, non solo ha preso a cuore la mia richiesta, ma mi ha anche proposto di confrontarci invitandomi personalmente in Questura, nel suo ufficio per ascoltare il mio punto di vista da cittadino ed io da fan delle Forze dell’Ordine ho accettato l’invito molto volentieri.

Il nostro incontro è iniziato con una Sua riflessione/motivazione che ha portato lo stesso ad invitarmi: il significato della parola Polis,che come da definizione “la polis era un modello di città-Stato tipicamente greca che prevedeva l’attiva e continua partecipazione degli abitanti liberi alla vita politica”, in pratica sviluppare quel senso di civiltà che ci porta ad agire in funzione di migliorare le cose  ( in questo caso la sicurezza) per il benessere della comunità in cui viviamo, quindi sviluppare l’autocoscienza e chiedersi sempre: “Io cosa posso fare, nel mio piccolo, per provare a migliorare le cose?, prima di criticare o scaricare le responsabilità sugli Amministratori (in tutte le varie forme) o in attesa che qualcuno faccia le cose al posto nostro? Da qui la chiave su cui insiste giustamente la Polizia di Stato così come tutte le altre Forze dell’Ordine: la PREVENZIONE.

Appena abbiamo toccato questo tema, il Questore mi ha fatto notare la presenza, sotto ai miei occhi, appoggiato sul tavolino, un libro molto famoso di strategia militare di Sun Tzu, l’Arte della Guerra dicendomi e trovandoci d’accordo che spesso i problemi vengono creati dalla mancanza di confronto, di cultura e risolti con polemiche piuttosto che dando soluzioni, per questo l’importanza della prevenzione per prevenire i problemi, evitando quindi di crearli, anche come strategia per prevenire i conflitti, non sempre utili.

Il Questore mi ha parlato della sana promozione della cultura della legalità, tramite le iniziative messe in campo da Lui stesso e da tutto il Personale della Questura di Ragusa, nelle varie specialità, nelle scuole della provincia,ma anche attività in partenza da parte dei Funzionari Operativi e Funzionari Medici della Polizia di Stato in collaborazione con il Sert dell’Asp di Ragusa per tenere presente anche il tema della salute mentale che dovrebbe andare di pari passo con la salute fisica, quindi anche le dipendenze da alcol, stupefacenti e perché no dai social che nascondono dei pericoli se usati in modo superficiale, la sensibilizzazione del fenomeno migratorio e la necessità crescente di accoglienza, di comprensione ed inserimento lavorativo anche per chi è costretto o sceglie di spostarsi a Ragusa ed in Italia e la creazione di un ponte per l’integrazione piuttosto che avere pre-giudizi, giudizi senza conoscere le situazioni personali.

Inoltre l’importanza non solo delle iniziative in sè ma anche della comunicazione delle stesse ai cittadini tramite la pagina Facebook della Questura e altri social, per diffondere cellulare per cellulare (e lo abbiamo tutti ormai), casa per casa, condominio per condominio l’esempio e la cultura delle buone ed autorevoli notizie, contrastando il fenomeno dell’odio sociale indirettamente trasmesso da alcuni media di rilevanza nazionale che essendo aziende hanno anche l’obiettivo di fare ascolti.

Infine, come avete visto scritto fin’ora, il mio dubbio di essere essere scambiato per esagerato è stato smentito dall’ascolto quasi paterno del Questore che mi ha accolto,così come tutti gli Ispettori, Funzionari e Agenti che ho incontrato,dall’ingresso alla stanza del Questore.

Quindi il mio messaggio concreto è: non vedere la Questura come un’istituzione a cui rivolgersi solo in caso di emergenza ma vederla come un insieme di persone disponibili verso il prossimo, un punto di riferimento in città aperto giorno e notte, da un semplice suggerimento come nel mio caso ad una cosa più seria, si può sempre chiedere.


Per ultimo ci siamo salutati con il Questore e la sua Collaboratrice con la considerazione di vedere la tecnologia come una risorsa, non come un limite, quindi l’invito da parte della Questura ad utilizzare l’App YouPol della Polizia di Stato, che mette in contatto direttamente con il personale della sala operativa in tempo reale, da cui inviare segnalazioni anche anonime, per chi preferisce la comodità, non può o per chi pensa che la Questura serve solo per risolvere problemi gravi, magari risolti troppo tardi quando si possono solo contenere, quando invece ho riscontrato, di fatto, la massima disponibilità e attenzione verso il cittadino.

Lettera firmata

App YouPo, Arte della Guerra, legalità, prevenzione, Questura Ragusa, Sun Tzu, Vincenzo Trombadore

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