Addio all’ultima cabina telefonica. Si chiude un’era dove comunicare era forse più difficile ma certamente più vero
C’è una famosa canzone che dice “Che ne sanno i 2000” e ripercorre tutti i simboli di una generazione passata che quelli nati appunto nel 2000 non conoscono.
Mi è subito venuta in mente, quando passeggiando per Corso Umberto, a Modica, ho letto una scritta proprio sulla cabina che fino a quel momento non avevo notato: “questa postazione sarà dismessa”.
Questo vuol dire che con questa dismissione potremo dire addio, forse, all’ultima cabina telefonica rimasta a Modica.
La nostalgia a questo punto ha preso il sopravvento perché, la cabina telefonica, non era solo uno strumento di comunicazione era un simbolo di una generazione che a differenza di oggi non aveva tutto a portata di mano.
Spesso nella cabina ci si nascondeva anche semplicemente per ripararsi dalla pioggia oppure per scambiarsi un bacio rubato come nelle scene dei film dove la cabina telefonica veniva usata spessissimo.
Un luogo simbolo di una generazione che armata di gettoni utilizzava il telefono per le comunicazioni veloci anche se a volte, soprattutto in estate, quando difficilmente nelle case di vacanza c’era il telefono, si facevano delle chiamate un po’ più lunghe per sentire magari un’amica che era rimasta in città o un parente per sapere semplicemente come stava.
Ricordo le file dei turisti che chiamavano casa e mentre ero in attesa del mio turno sentivo l’avvicendarsi di tante lingue o dialetti diversi.
Ovviamente la privacy non esisteva, anche con la cabina chiusa, si sentiva sempre tutto quello che veniva raccontato e spesso dalle facce si potevano anche intuire le risposte. Immaginate quando si litigava con qualcuno, oppure si ricevevano brutte notizie. Poi c’erano i buon temponi che entravano in gruppo per fare gli scherzi telefonici.
Insomma, con la fine della cabina telefonica finisce un’era, quella fatta di cose semplici, di gesti autentici, perché fare una telefonata significava che dovevi fermarti, impiegare il tuo tempo e i tuoi soldi.
Quindi quella telefonata la facevi davvero perché dovevi, perché volevi sentire l’altra persona. Forse le cabine sarebbero potute diventare altro, magari luoghi dove lasciare dei libri o dove scambiarsi ancora dei pensieri.
Non saranno certamente famose come quelle di Londra ma in fondo rappresentano un pezzo di storia e sarebbe stato bello mantenerle per raccontare ai nostri figli o nipoti la differenza tra allora ed oggi, come tutto sia diventato più veloce ma anche forse meno autentico.
Una differenza che abbiamo avuto la fortuna di provare e che rimane nei nostri ricordi con la consapevolezza che è vero che i tempi cambiano ma che questo non vuol dire che bisogna dimenticare ciò che è stato, i simboli della nostra adolescenza che oggi ci fanno apprezzare senza dubbio la tecnologia anche se resta un pò di malinconia…
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