Ragusa, successo per “Spietati” per la regia di Rubén Ricca andata in scena al Piccolo Teatro della Badia

(gfc) – A volte basta poco per scatenare una “carneficina. Questo potrebbe essere il sottotitolo di “SPIETATI”, commedia cinica e corrosiva andata in scena al “Piccolo Teatro della Badia “ di Ragusa per la regia di Rubén Ricca, regista modicano nato e vissuto per molti anni in Argentina.

Liberamente ispirato a“Carnage” – film di Roman Polański del 2011, tratto a sua volta dall’opera di Yasmina Reza “Il Dio del massacro -la pièce indaga le dinamiche interpersonali tra individui, l’eterna lotta tra l’essere e l’apparire, l’egoismo di una società fintamente perbenista ma in realtà crudele e a tratti feroce.

Il quartetto di attori, Carmelo Gugliotta, Vania Orecchio, Giovanni Amore e Gisella Burderi, ha ottimamente caratterizzato i personaggi del dramma che sotto l’apparente sicurezza di una vita borghese rivelano ben presto il vuoto di esistenze vacue e superficiali dove i valori etici e morali sono stati sostituiti da falsi miti mondani e da una tragica assenza di empatia umana.

Nel salotto borghese in cui le due coppie di genitori si incontrano per cercare di risolvere, in termini civili, una questione di poco conto quale il bisticcio tra i rispettivi figli, vediamo sgretolarsi ben presto le loro maschere di tolleranza, di educazione e di civile convivenza rivelando come in realtà a governare l’animo umano sia appunto il lato più animalesco ed istintivo ovvero quel “dio del massacro” che ci governa sin dalla notte dei tempi.

Nello scontro al massacro tra le due coppie e tra gli stessi coniugi la tensione si rispecchia nell’evoluzione delle parole in un crescendo di violenza verbale e fisica che fa emergere tutte le contraddizioni e i paradossi di una società profondamente malata, convulsa ed isterica.

Gli adulti si rivelano come nient’altro che bambini più grandi che continuano a comportarsi in modo infantile ed immaturo.

E i figli crescono specchiandosi negli adulti e copiandoli. Dialoghi al vetriolo, sarcasmo e cinismo, c’è tutta la cattiveria possibile in questo psicodramma sociale dallo humor brillante e spietato-eppure mai moralista-che mette a nudo come in uno specchio deforme il nostro vero io, spesso ripugnante ai nostri stessi occhi.

E si ride pure, perché in fondo quella cattiveria ci tocca un po’ tutti da vicino, perché è la stessa che ci accompagna nel nostro quotidiano, talvolta la subiamo, talvolta ne siamo artefici, buoni e cattivi, creature irrisolte in una società sempre più alienata e alienante.

Il finale tuttavia lascia intravedere un barlume di speranza: i bambini fanno pace con un gelato lasciando raggelati gli adulti che sul ring rimangono questa volta battuti dalla semplicità disarmante dei più piccoli.

Giorgia Frasca Caccia

Carmelo Gugliotta, Carnage, Giovanni Amore, Gisella Burderi, Roman Polański, Vania Orecchio, Yasmina Reza

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