Modica, “Gioco Day”: incontro e confronto tra bambini e genitori. Il 19 in piazza Matteotti con l’associazione BFS

Il 19 Novembre si terrà a Modica in Piazza Matteotti “Gioco Day-Il Gioco è un diritto di tutti i bambini”. La manifestazione, patrocinata dal Comune di Modica, prevede giochi, musica, arte, sport e tanto altro con laboratori dedicati ai bambini dai 6 anni in su.

L’idea nasce dall’organizzazione di volontariato BFS-bisogni familiari speciali, sorta da pochi mesi in città, in collaborazione con altre realtà già note come Crisci Ranni, L’Arca, Casa Don Puglisi, Orasales e Anffas.

L’evento è anche l’occasione per conosce questa nuova organizzazione e capire di cosa si occupa. L’organizzazione BFS nasce dalla consapevolezza che ci sono dei bambini speciali che necessitano di bisogni educativi speciali. Molto spesso però le famiglie che devono seguirli nel loro percorso di vita quotidiano incontrano numerose difficoltà sia burocratiche sia legate alla sfera emotiva e relazionale. Per questo motivo un gruppo di famiglie che ha vissuto e vive ogni giorno sulla propria pelle questa esperienza ha creato questa associazione con l’obiettivo di condividere la propria esperienza.

https://www.facebook.com/profile.php?id=61552784757287

Dietro ad ogni bambino con bisogni educativi speciali, c’è una famiglia con bisogni familiari speciali – dichiarano le responsabili dell’associazione- Ed è per questo che abbiamo deciso di aiutare le famiglie che si trovano a dover affrontare questo cammino con la nostra esperienza. Ma in questa esperienza non siamo soli ma siamo supportati dalla professionalità dei terapisti che seguono i nostri bambini, da insegnanti e tutor che con loro si confrontano ogni giorno. Per questo crediamo che la nostra associazione possa essere uno strumento utile per altre famiglie che, come noi, si trovano a dover affrontare la realtà iniziale e quotidiana a fianco dei propri figli “speciali”

Ma cosa si intende per Bes bisogni educativi speciali?

I BES nascono in maniera formale nel 2012 con la direttiva ministeriale “Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” e si rivolgono a quegli studenti che hanno necessità di attenzione speciale nel corso del loro percorso scolastico per motivi diversi a volte certificati da una diagnosi ufficiale di tipo medico, bisogni permanenti o superabili grazie a interventi mirati e specifici.

I Bisogni Educativi Speciali si dividono in tre grandi aree:

  • Disturbi evolutivi specifici tra i quali i DSA (dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia) e l’ADHD, deficit di attenzione e iperattività, certificati dal Servizio Sanitario Nazionale o da specialisti privati. La scuola che riceve la diagnosi scrive per ogni studente un Piano Didattico Personalizzato e non c’è la figura dell’insegnante di sostegno
  • Disabilità motorie e disabilità cognitive ( tra cui i bambini con disturbo dello spettro autistico) certificate dal Servizio Sanitario Nazionale, che indicano la necessità dell’insegnante di sostegno e di un Piano Educativo Individualizzato (PEI – per maggiori informazioni puoi leggere l’articolo dedicato)
  • Disturbi legati a fattori socio-economici, linguistici, culturali come la non conoscenza della lingua e della cultura italiana e alcune difficoltà di tipo comportamentale e relazionale: in questi casi e’ spesso la scuola ad evidenziare le difficoltà o i servizi sociali che seguono le famiglie.

Come cambia la vita di una famiglia con un bambino speciale?

Dovrei dire– risponde una delle mamme che ha costituito l’organizzazione- che si arricchisce ma in realtà, soprattutto subito dopo la diagnosi, di sicuro si complica, poi con il tempo, incontrando le persone giuste ( terapisti, altri genitori, insegnanti preparati) allora si arricchisce nel senso che il contatto con un bambino con bisogni educativi speciali può anche diventare opportunità di crescita e miglioramento per i suoi genitori, ma anche questo percorso non è facile e soprattutto non è scontato

Ma quali sono le maggiori difficoltà che si riscontrano?

In primo luogo, quella della comprensione e dell’accettazione della diversità di tuo/tua figlio/a. Ogni genitore si confronta con i propri desideri e le proprie aspirazioni per il proprio figlio, la propria figlia. Un genitore di un bambino con bisogni educativi speciali capisce, prima di tutti gli altri, che la vita di suo figlio/ sua figlia sarà diversa da come la pensava. Quindi direi che la difficoltà principale è affrontare la paura per il futuro di questi bambini. Poi iniziano le difficoltà legate a trovare i terapisti competenti e adatti al percorso del bambino, spesso occorre ricorrere al privato con costi non indifferenti, essendo i tempi di attesa nel pubblico troppo lunghi. Un’altra difficoltà e’ spesso rappresentata dai rapporti con la scuola, nel senso che purtroppo ad oggi, non tutti gli insegnanti di ogni ordine sono pronti al dialogo con le famiglie e con i terapisti dei bambini e si sentono invece invasi. E ultimo problema, ma non meno importante, sono i rapporti con gli altri spesso condizionati dalla situazione. Spesso questi bambini vengono esclusi, le famiglie fanno fatica a condurre una vita sociale ‘normale‘”.  

Che cosa bisogna ancora fare per facilitare l’inserimento di questi bambini e aiutare le famiglie?

Prima di tutto informare, perché  è solo attraverso una reale conoscenza che si può avere una reale inclusione dei bambini e quindi rendere le famiglie più serene. Ed è quello che vorremmo fare noi con la nostra organizzazione di volontariato. Poi accompagnare le famiglie nell’iter diagnostico e post diagnostico e rendere più fruibili i servizi pubblici limitando i tempi di attesa. Occorre, inoltre, creare momenti di condivisione e di socialità a cui poter invitare anche le famiglie con bisogni speciali perché sicure di sentire i loro bambini accolti e coinvolti. E a tal proposito che si inserisce l’iniziativa di giorno 19 novembre assieme a tante altre organizzazioni del terzo settore che operano a Modica ( L’Arca, Crisci Ranni, Casa Don Puglisi, ANFASS, SALES ) con il patrocinio del comune di Modica e il sostegno di tanti sponsor, a Piazza Matteotti dalle 10:30 alle 12:30. Abbiamo voluto organizzato la manifestazione in cui TUTTI i bambini avranno la possibilità di giocare, divertirsi e stare assieme e le famiglie di socializzare e conoscere le tante realtà presenti sul territorio che possono essere un valido sostegno nella vita quotidiana”.

Anffas, arca, bes bisogni educativi speciali, BFS bisogni familiari speciali, Casa Don Puglisi, Comune di Modica, crisci ranni, gioco day, modica, Orasales

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


PUBBLICITÀ

Collabora con noi

Vuoi pubblicare un annuncio o effettuare una segnalazione?



Il Domani Ibleo © 2021. Tutti i diritti riservati. Designed by Ideology Creative Studio 

La testata e la linea grafica della testata è stata realizzata da Ariel Garofalo. www.arielgarofalo.com Email: arielgarofalo@gmail.com

Change privacy settings