Nella splendida cornice della Cattedrale di San Nicolò a Noto si è tenuta la convocazione diocesana dei sacerdoti, religiosi e laici per la consegna e la presentazione della prima lettera pastorale del Vescovo Salvatore Rumeo.

Un’assemblea molto partecipata sia in presenza che anche in streaming grazie al servizio reso dall’ufficio di comunicazione sociale diocesano.

La lettera, che segna gli orientamenti pastorali da seguire e perseguire lungo quest’anno pastorale, è stata introdotta da due Capi Scout Agesci per poi essere affrontata sotto tre aspetti da don Mario Martorina, don Ignazio Petriglieri e da don Salvo Bella.

Don Mario Martorina ha fornito ai presenti una chiave di lettura biblica delle lettera pastorale, concentrandosi in particolare sull’icona dei “due discepoli di Emmaus”.

L’approfondimento teologico è stato affrontato don Ignazio Petriglieri, docente di teologia presso l’istituto San Metodio a Siracusa. Don Petriglieri ha presentato ai presenti gli elementi dottrinali presenti nella lettera. Infine don Salvo Bella, dal primo ottobre nuovo vicario per la pastorale, si è occupato di presentare le tematiche  pastorali contenute nella lettera.

“Invito tutti – scrive mons. Rumeo – a leggere, meditare, pregare e camminare con questa Lettera Pastorale, vi esorto a riporla nella bisaccia della “mente”, del “cuore” e delle “mani” per diventare come i due discepoli di Emmaus, testimoni del Risorto”.

La lettera traccia anche il cammino pastorale della Chiesa netina nel tempo della sinodalità. Un cammino che si arricchisce anche di un anniversario speciale il 180* anniversario della fondazione della Diocesi e il prossimo Giubileo del 2025.

Nella conclusione mons. Rumeo scrive “tutti siamo per strada… ci stiamo dirigendo verso  Emmaus o abbiamo intrapreso la via del ritorno. L’importante è che ci si metta in cammino. Il resto non conta nulla. Non siamo soli. Lui cammina con noi, ci sostiene, ci illumina, entra dentro il cuore di ciascuno. Questa è la vita cristiana”.

La Diocesi di Noto è in cammino, il solco è stato tracciato. Con questa lettera il Vescovo ancora una volta mette nero su bianco, affida alla memoria di tutti, il suo amore e la sua passione pastorale per questa terra ricca di testimonianza e ancora pronta a dare molto alla Chiesa.

“Giardino della misericordia” interpella il lettore, lo invita a prendere sul serio il suo vivere da cristiano, non tanto per recitare preghiere o celebrare riti, ma perché deve testimoniare insieme alla comunità l’Amore vero in mezzo alla famiglia umana.

Pierpaolo Galota