Centri storici in sofferenza, tutti corrono ai ripari. A Modica si arranca, parla il giovane Christian Piccitto

Da qualche settimana, si parla molto di centri storici delle città. Si susseguono iniziative ed incontri per trovare o provare a trovare nuove soluzioni e strategie per rivitalizzare questi luoghi simbolo delle nostre città.

A Ragusa è tornato in campo, chiamato dall’amministrazione l’on. Giorgio Chessari, padre della legge su Ibla. L’Assessore al ramo Gurriere si è confrontato con lui sul “Piano della rigenerazione urbana del centro storico” e l’esigenza di dotare alla città di un Piano luce che valorizzi la bellezza dei luoghi e al tempo stesso ne aumenti decoro e sicurezza. Sarà anche proposto un comitato scientifico di cui farà parte l’ onnorevole Chessari.

Vittoria, non è da meno. L’Amministrazione è impegnata porprio in queste settimane a recuperare i maggiori edifici storici di proprietà comunale ubicati nel centro storico.

A Scicli, iniziativa lodevole sono ripresi i lavori di rimozione dei cavi elettrici a muro che ricadono sulle facciate dei palazzi nobiliari e delle chiese di via Francesco Mormina Penna. Un intervento di bonifica inseguito da anni dopo che nel 2002 dall’Unesco la via Francesco Mormina Penna è stata dichiarata patrimonio Unesco.

A Modica, purtroppo tutto è fermo, si vive sugli allori, si gestisce il contingente, per la verità si vive, si fa per dire di rendita. Ma il centro storico di Modica, diciamolo chiaramente, è in sofferenza.

Se ne sono accorti anche i cittadini comuni, per non parlare degli operatori economici, i negozianti, chi nel centro storico vive ed opera. Tra questi cittadini, anche un giovane, si chiama Christian Piccitto, che qualche settimana fa, ma non è la prima, volta ha preso l’iniziativa di affrontare, dal suo punto di vista, il problema del centro storico in un post su facebook.

Questa è la prima intervista che dedichiamo a questo argomento e a breve sentiremo i rappresentanti dei Comuni di Vittoria, Comiso e Scicli. Il nostro obiettivo è quello di aprire un dibattito sul futuro dei centri storici più ragguardevoli in provincia di Ragusa.

Sarà il contributo del nostro giornale a questo argomento che è ritornato di massima attualità. Vediamo che cosa ci ha detto, intanto, Christian Piccitto.

Christian Picitto

Negli anni non sono mai mancati i suoi contributi al dibattito politico locale. Stavolta ha scelto, riscuotendo un certo riscontro, di attenzionare il centro storico. Da dove è nata questa sua riflessione?

La mia è una semplice riflessione nata dall’essere cittadino modicano, che per la sua Città – la nostra Città – ha sempre nutrito un amore filiale.

Modica ha bisogno che ciascuno di noi se ne prenda cura, esattamente come da figli ci prendiamo cura delle nostre madri. E in questa fase storica a richiedere con urgenza le nostre cure è il centro storico. Basta concedersi anche solo una passeggiata lungo Corso Umberto, di sabato mattina, per constatare che c’è qualcosa che non va.

Cosa, ad esempio?

Ad esempio il fatto che proprio di sabato mattina, al Corso, la Città appare vuota. Assistiamo ad una lenta e progressiva fuga dal centro storico. Né i modicani, né tantomeno i turisti, sono incentivati a vivere quello che è il cuore pulsante modicano. Bisogna constatare che il trend negativo che vede chiudere molti locali, purtroppo, non accenna affatto ad arrestarsi ed ecco perché ho suggerito di rivedere l’attuale piano delle licenze. Ma c’è di più, ovviamente. Mi consenta di dire che…

Prego…

Molti residenti, alla luce delle riflessioni che ho condiviso in questi giorni, mi hanno esposto tutti i loro disagi.

Cogliendo adesso l’occasione che lei mi offre tramite questa intervista, vorrei evidenziarne uno: il problema parcheggi. Ovviamente non è un problema che riguarda solo i residenti, ma la Città intera ed anche chi sceglie di venire in visita a Modica. Merita assolutamente di essere prioritariamente attenzionato. Bisogna prendere atto che l’attuale numero di parcheggi del nostro centro storico è certamente insufficiente rispetto al flusso di veicoli che, giornalmente, si riversa lungo Modica bassa. C’è la necessità di crearne di nuovi. Ecco perché accolgo con piacere l’apertura dei parcheggi di Viale Medaglie d’Oro e spero che si continui in questa direzione, magari individuando altre zone dove poterne progettarne di nuovi.

Secondo lei, di cosa ha bisogno il centro storico in questo momento?

È prioritario, adesso, fare una analisi lucida e serena sullo stato attuale del centro storico. Si analizzino i problemi e le criticità, si ascoltino residenti, commercianti e cittadini. Solo dopo aver fatto questo, si cominci a parlare di futuro. Come ho avuto modo di dire, non c’è bisogno o necessità di chissà quali grandi progetti per immaginare uno sviluppo serio e concreto per la nostra Città. Basta semplicemente immaginarlo, anche con un pizzico di coraggio, secondo un’idea forza. Cioè, secondo quell’idea che funga da traino per lo sviluppo complessivo non solo di Modica ma dell’intero territorio del SudEst. Io ne sono certo, Modica ha tutte le carte in regola per ritornare ad essere protagonista e capofila del SudEst.

Come?

Assecondando la naturale vocazione del nostro territorio, ovvero quella turistica. Qui l’idea forza di cui parlo affonda – e ha affondato, durante gli anni di amministrazioni virtuose e lungimiranti – le sue radici. Se immaginiamo lo sviluppo della Città e del centro storico secondo quest’idea, allora saremo in grado di far sviluppare consequenzialmente tutti gli altri settori. Un piano turistico avvincente, lungimirante e di forte richiamo, ad esempio, quasi ci imporrebbe poi di averne uno altrettanto valido per i parcheggi, per i servizi offerti ai turisti e quindi anche ai residenti, per la mobilità alternativa, per lo sviluppo economico e commerciale. Ma non solo.

Cos’altro immagina, ad esempio?

Immagino anche l’isola pedonale, ad esempio. L’amministrazione Abbate ha fatto un buon lavoro immaginando e realizzando l’isola pedonale che attualmente, nei weekend, da piazza Monumento arriva fino al duomo di San Pietro. Il gran numero di persone che si riversa lungo quel tratto è la prova della lungimiranza e della portata innovativa che quell’idea è stata in grado di portare nel nostro centro storico. Ed io credo che, con in gioco l’idea forza di cui parlo, l’idea attuale già vincente di isola pedonale lo sarebbe ancora di più. Non c’è alcun dubbio che se ne ridisegnerebbero i confini ed i limiti, si progetterebbero un piano commerciale ad hoc, eventi e servizi specifici. La stessa cosa mi auguro avvenga anche per altre zone della Città, largo Innocenzo Pluchino in primis.

Ricapitolando: presa di coscienza sullo stato attuale e una idea forza. Corretto?

Senz’altro. Di questo c’è bisogno se vogliamo immaginare uno sviluppo serio e concreto per Modica ed il suo centro storico. Per farlo c’è bisogno anche di ascolto, coinvolgimento e capacità di aggregazione. Guardi, Direttore: dipende tutto da noi. Il nostro futuro è a portata di mano

Modica centro storico, on Giorgio Chessari, ragusa ibla, scicli, vittoria

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