Continuano i disservizi Ast per studenti e pendolari. Il sindaco di Acate ha presentato un esposto in Procura

Ci chiediamo ma è mai possibile che nel 2023 si debba ancora lottare per ottenere il sacrosanto diritto di spostarsi con il pullman per andare a lavoro o a scuola?

Mentre nelle città si può scegliere se prendere la metro, il tram, il treno qui non si riesce nemmeno a garantire la presenza di un mezzo di trasporto che prima di tutto funzioni, che secondo arrivi in tempo e terzo che arrivi e basta.

È di queste ultime ore l’intervento del sindaco di Acate Gianfranco Fidone che ha presentato un esposto in Procura.

“La nostra pazienza era già al limite qualche settimana addietro- dichiara il sindaco– Adesso è definitivamente finita poiché le ultime settimane sono state da incubo per i nostri studenti diretti verso gli istituti di Vittoria, Comiso, Ragusa e Modica. Corse soppresse senza alcun preavviso e ritardi ingiustificati che hanno determinato una compressione del diritto allo studio inaccettabile: alcuni ragazzi hanno saltato le verifiche programmate e sono entrati in seconda ora. Questo è discriminatorio nei confronti di una intera comunità, per non parlare dei ritardi che quotidianamente si accumulano, del parco mezzi obsoleto e inadatto e dei tanti disagi che fanno equivalere l’andare a scuola a una vera e propria odissea. Nonostante le parole degli uffici dell’Ast non abbiamo visto fatti concreti. I disagi continuano e quindi ho presentato un esposto alla procura della Repubblica per vagliare eventuali responsabilità penali dell’azienda e al contempo ho informato l’assessorato regionale alla Mobilità e il presidente della Regione. Utilizzeremo– conclude il primo cittadino- tutti i mezzi del diritto per tutelare i nostri studenti”

Sono tantissime le segnalazioni che arrivano su questo argomento in redazione e di cui ci siamo già occupati in precedenti articoli. Ultima, ad esempio, quella di un ispicese, non vedente, che per andare a lavoro deve necessariamente prendere il mezzo pubblico.

Da Ispica tutti i giorni si reca a Ragusa ma come ci racconta le cose ultimamente sono peggiorate. “Da circa un mese alle sei e mezza di mattina mi lasciano alla fermata. Insieme a me ci sono tanti altri lavoratori che vengono lasciati alla fermata dovendosi poi trovare un mezzo alternativo per raggiungere il posto di lavoro.” Immaginate come sia complicato per chi è anche portatore di un handicap che non gli permette di guidare essere lasciato di mattina presto alla fermata e dover poi riorganizzare la sua giornata restando magari a lavorare a casa quando può. Lo stesso ovviamente anche per chi pur non avendo difficoltà fisiche, non ha altre soluzioni per spostarsi.

C’è da dire che i  problemi non solo legati solamente agli spostamenti all’interno della provincia ma si hanno anche negli spostamenti verso da e per Catania e Palermo, con una ricaduta notevole anche per il turismo.

Non si capisce, o meglio si capisce ma lasciamo dedurre la motivazione ai nostri lettori, come mai se l’Azienda Sicilia Trasporti non riesce a garantire il servizio questo gli venga ancora affidato. Una cosa è certa è arrivato il momento di intervenire seriamente per risolvere questo problema adesso che è già tardi e non riparlarne all’inizio del prossimo anno scolastico.

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