Vittoria, una mano di bianco per coprire i murales della Fontana della Pace. Delusione tra i giovani volontari

Protestano le associazioni di volontariato, la Cgil, l’Auser, l’Anpi e il Gruppo scout di Vittoria

Il Coordinamento provinciale di Libera Ragusa, Cgil Ragusa, Cgil Spi Ragusa, Auser provinciale Ragusa, Anpi Vittoria e il Gruppo scout Vittoria 1, hanno firmato, oggi, un documento di protesta per la cancellazione, senza preavviso dei murales realizzati tre anni fa, da un gruppo di volontari, nei muri che delimitano la Fontana della Pace, proprio all’ingresso della città di Vittoria.

La Storia

Nell’estate del 2020, durante il commissariamento del comune di Vittoria ed in piena pandemia, un gruppo di giovani volontari provenienti da diverse zone d’Italia, assieme ad un gruppo di volontari del territorio e ad alcuni artisti locali,hanno deciso di partecipare alla proposta del campo di formazione ed impegno“Estate Liberi”, promosso da Libera Ragusa, dalla CGIL di Ragusa e dalle altre associazioni della rete.

Obiettivo del campo era quello di riqualificare la piazza  con al centro la famosa fontana della Pace.

Una settimana di duro lavoro all’interno della quale, senza chiedere risorse al Comune, sono stati realizzati alcuni murales nei quali si richiamava il movimento pacifista di inizio anni 80, con a capo Pio La Torre, la lotta contro lo sfruttamento dei lavoratori e contro lo sfruttamento sessuale delle donne, la resistenza alle agromafie.

Dopo quella esperienza una rete associativa ancora più ampia ha dato vita all’iniziativa “Semi di Giustizia” con l’intento di attivare un percorso di cura di quel bene comune, divenuto, attraverso i murales, un luogo di formazione che, al di là degli importanti contenuti richiamati dai bellissimi dipinti, era testimonianza tangibile di come, a partire dal basso, si possano innescare percorsi fruttuosi di cittadinanza attiva in cui i protagonisti sono persone, in questo caso per lo più giovani, che vanno prendendo consapevolezza dell’importanza del proprio ruolo all’interno della comunità, secondo la prospettiva della vera democrazia, quella partecipata.

In continuità con questo percorso,una serata dello scorso luglio, i giovani volontari di Estate Liberi hanno vissuto una tappa importante del loro campo al Parco di Serra San Bartolo. Un momento che abbiamo fortemente voluto per unirci allo sforzo di quelle realtà, come l’A.C., la CGIL, l’ANPI, Libera… che si impegnano a far rivivere questo luogo, finalmente restituito alla città.

Quella sera si è parlato non solo di alcune pagine tristi della storia di questo territorio, come quella legata alla scomparsa di Daouda Diane, ma anche e soprattutto delle potenzialità e delle risorse della città di Vittoria, punto di riferimento nella lotta contro le mafie locali.

Murales coperti con la vernice bianca

In questi giorni purtroppo i murales, ancora in ottimo stato,sono stati coperti da un bianco che ha reso asettiche quelle pareti, a quanto pare, in attesa che vengano realizzati altri interventi, magari anche più belli dei precedenti. Il punto però non è questo.

Ciò che ci spinge a scrivere il presente comunicato è la costatazione di come ancora una volta vengano mortificate le dimensioni della partecipazione e della condivisione, tipiche dei processi che, partendo dal basso, riescono a coinvolgere i cittadini, le associazioni e in particolare le nuove generazioni.

Nessuna informazione, nessun grazie agli artisti

Nessuno ci ha informati, nessuno ci ha coinvolti, nessuno ha contattato gli artisti per avvisarli di quanto sarebbe accaduto e magari per rinnovare un grazie (doveroso). Purtroppo,se il potere si declina come sostantivo e non si coniuga come verbo, la democrazia partecipata rimane un sogno distante.

Ci scusiamo noi con i giovani volontari e con gli artisti Danilo Battaglia, Francesca Biundo, KristoNeziraj e Giovanni Robustelli, che hanno speso energie, tempo ed anche risorse economiche per realizzare quei murales. Consideriamo, difatti, il modo in cui sono state coperte le loro opere una grave mancanza di rispetto nei loro confronti.

Nonostante tutto, però, noi continueremo ancora a investire sui giovani e con i giovani per promuovere percorsi di attivismo inclusivo, con l’obiettivo di costruire pezzetti di bene comune e di sostenere i nostri ragazzi nella loro crescita, augurandoci che domani, quando avranno responsabilità importanti da assumersi, lo faranno gestendo tutto da “padri attenti” e non da “padroni”.

Danilo Battaglia, daouda diane, Francesca Biundo, Giovanni Robustelli, KristoNeziraj, Semi di giustizia, serra san bartolo

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