Iblea Acque Spa non risolve i problemi dei Comuni. Solo brava a nominare e promuovere i dirigenti

Cambiano le sigle ma la sostanza è sempre quella: creare inutili carrozzoni politici che servono solo a sistemare gli amici degli amici e a sperperare il denaro pubblico.

Forse, è semplicistico riassumere così la vicenda della Iblea Acque Spa ma, usare paroloni o entrare nella vicenda da un punto di vista più tecnico, alla fine non ci porterebbe che a questa conclusione facendo solo un giro di parole per allungare il brodo.

Ovviamente, questo non lo diciamo solo noi, ma fortunatamente ci sono consiglieri comunali che si stanno battendo per questa causa e, soprattutto, per dimostrare come, ad oggi, la scelta di affidare la gestione dell’acqua pubblica alla Iblea Acque Spa con un appalto trentennale da oltre 1miliardo e 600mila euro non ha prodotto benefici concreti per i comuni iblei.

I Comuni abbandonati devono provvedere direttamente

Pensate ad esempio che se un comune ha un problema da risolvere che riguarda ad esempio la fognatura come accaduto al comune di Ragusa, lo stesso deve dare incarico ad una ditta privata con un costo extra, nel caso specifico di 11 mila euro, o peggio ancora se un Comune, come è accaduto ad Ispica, che questa estate ha dovuto affrontare una vera e propria emergenza idrica e dovuto intervenire anticipando in somma urgenza circa 130 mila euro.

Fra l’altro agli atti non risultano nè richieste di intervento alla Iblea Acque ne richieste di rimborso. Cosa che invece hanno fatto i comuni di Modica che ha anticipato ben 130 mila euro di cui dovrebbe ottenere il rimborso entro il 31/12/23 e lo stesso il Comune di Santa Croce che invece ha anticipato la somma di circa 28 mila euro anche questa rimborsabile entro il 31/12/23.

Quindi capite bene che, ad oggi, per intervenire e risolvere un qualsiasi problema i Comuni devono pensarci da soli e anticipare soldi dalle proprie casse (quasi sempre vuote) e questo perché la Iblea Acque Spa non è in grado di ‘intervenire operativamente’.

Ci chiediamo in che senso? Perché i Comuni non possono ottenere il servizio dalla società che è nata per questo motivo?

La società non è operativamente attiva

L’Iblea Acque Spa, quindi, non è ‘operativamente attiva’ vuol dire che forse mancano quelli che devono fare concretamente il lavoro ma certamente non manca chi deve dirigere anche se a questo punto ci chiediamo cosa o meglio dirigeri chi?

Già nel maggio del 2022, il consigliere comunale di Cambiamo Davvero Ispica Paolo Monaca, aveva sollevato dubbi proprio sulla scelta della gestione “in house” dell’acqua pubblica e aveva utilizzato queste parole: “Siamo tornati al peggiore passato, il solito costoso carrozzone di una municipalizzata provinciale. Cosa scommettiamo? Sapete in quali segreterie politiche è stata fatta questa scelta? Sono tutti d’accordo, ecco perché non parla nessuno. La mangiatoia politica è trasversale e ben servita.”

Come dargli torto alla luce di quello che emerso in questi mesi?

Dallo storico concorso ai nuovi incarichi dirigenziali

Tutti ricordiamo, infatti, la storia del concorso pubblicizzato sul sito della società (sconosciuto a tutti) a cui ovviamente, si sono presentate solo nove persone per quattro posti. Un concorso che avrebbe tutti i presupposti per essere annullato in autotutela, dalla composizione della commissione fino proprio alla inadeguatezza della pubblicità e che invece non solo non è stato annullato ma continua ad innescare meccanismi poco chiari.

Per la serie “sbagliare è umano perseverare è diabolico”.

Ed è proprio quello che sta continuando a fare chi sta ai vertici della società, infatti con apposito provvedimento del 29 settembre scorso l’Amministratore unico l’Ing. Franco Poidomani, ha fatto si che ai due nuovi assunti, l’ing. Renato Savarese e il dott. Alberto Depetro, fosse attribuito l’interim della dirigenza per i due settori nevralgici per il funzionamento della azienda e vale dire la gestione, gli investimenti e la logistica, l’Amministrazione e la contabilità.

Quindi non solo questi due professionisti avevano già ottenuto il posto con delle procedure poco chiare ma adesso, ottengono anche la promozione!

Fari puntati da Procura e Corte dei Conti

C’è da dire che proprio le procedure concorsuali sono al vaglio della Procura della Corte dei Conti e della Procura della Repubblica di Ragusa grazie ad una interrogazione dettagliata presentata dal consigliere comunale del gruppo Generazione di Ragusa Gaetano Mauro, che non avendo ottenuto risposta dal sindaco Peppe Cassì, trascorsi i 30gg dalla presentazione dell’interrogazione, ha deciso di ottenere risposte altrove, scrivendo anche all’Autorità nazionale anticorruzione e ai sindaci della provincia di Ragusa nella qualità di soci della Iblea Acque.

Mauro in particolare si domanda “se la società Iblea Acque Spa necessitava di 2 o più dirigenti e perché l’amministratore unico e il comitato per il controllo analogo non hanno provveduto in tempo ad attivare le selezioni pubbliche, anche alla luce del brevissimo intervallo di tempo intercorso dalla data dell’assunzione dei due soggetti interessati alla modifica contrattuale. Inoltre, quali procedure selettive o di interpello sono state adottate per individuare le figure dirigenziali considerato il notevole, ma non quantificato in determina, aggravio economico per la società?”.

Anche un paracadute per futuri concorsi

Per quanto riguarda invece la promozione che riceveranno, anche su questa ci sarebbe molto da dire, infatti grazie a questo repentino avanzamento di carriera (basti pensare che i due incarichi sono decorsi dal primo ottobre, ) i due professionisti che ha detta dell’ingegnere Poidomani hanno “tutti i requisiti e le competenze per poter essere incaricato ad interim a svolgere funzioni Dirigenziali“, riceveranno una indennità doppia rispetto a quella attuale. Ma non solo.

Questa decisione rappresenta anche una sorta di paracadute perché la funzione dirigenziale permetterà loro di riservare le procedure per un concorso pubblico, che pare verrà fatto da qui a sei mesi, secondo i bene informati.

Aanche questa una notizia che si commenta da sola, destinata alle figure dirigenziali deputate alla gestione della società.

Perché– si chiede il consigliere Gaetano Mauro- in una società in house si omettono le più normali regole di trasparenza e di pubblicità arrivando a creare i presupposti per avvantaggiare due soggetti? Non ritiene il Sindaco, anche nella qualità di Presidente del Comitato sul controllo analogo che si possa creare un danno all’erario ed un aggravio per le tasche dei cittadini ragusani?”

E in tutto questo, mentre i giovani sono costretti a migrare altrove perché in questo sistema in cui la meritocrazia è stata abolita è davvero difficile trovare lavoro, mentre i disagi idrici nelle città crescono di giorno in giorno e al di là delle classifiche che vedono proprio la città Ragusa essere in Sicilia il primo comune capoluogo di provincia per perdite d’acqua.

Ci chiediamo anche noi che cosa sta facendo il sindaco Cassì che è il Presidente del Comitato di Controllo Analogo di Iblea Acque Spa e che in quanto tale dovrebbe vigilare sulla corretta gestione della società?

Tace, e come lui, purtroppo, anche gli altri sindaci e allora non avevamo forse ragione nel dire che la Ibla Acque Spa è soltanto una macchina elettorale?  Rimaniamo in attesa di essere smentiti.

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