Modica, al Maggiore, la chirurgia è un’eccellenza. L’esperienza di un paziente che è stato ospite del reparto

Braccio destro infilzato di flebo, posizione sul letto rigorosamente obbligata, guardo la volta della stanza ove siamo in quattro, con bagni esterni ubicati a destra e a sinistra del corridoio.

Scatta in breve con i compagni di stanza Fabrizio, Giuseppe e Aldo la solidarietà dell’ansia per quello che sarà o potrà essere, del travaglio psicologico e del dolore condiviso. Fabrizio, il gigante buono, sempre pronto a dare una mano a tutti. Giuseppe di origini campane, paziente coraggioso ed ottimista. Aldo, affermato fotografo internazionale che, per reagire ad un ricovero non gradito, fa il “duro”, salvo poi abbozzare saggiamente a procedure e leggi della scienza medica.

Notti infinite per chi, come il sottoscritto, dorme da sempre a pancia in giù con cuscino laterale da spingere avanti e indietro quasi fosse un intruso. Un vecchio ventilatore a pale domina il centro della volta. A destra sulla parete del letto (n. 2) un condizionatore d’aria che esibisce stranamente due lucine. Una rossa ed una verde. Condizionatore? Ma quando mai. Lo scirocco la fa da padrone.

In ospedale non mancano motivi per lamentarsi. La struttura muraria del reparto di Chirurgia generale del Maggiore di Modica accusa non poche carenze. Antiche, persistenti, immodificabili? Ma dai. Di immodificabile, purtroppo, c’è solo la volontà politico-amministrativa di chi governa la cosa pubblica. Fare o lasciare le cose come stanno? Questo il cornuto dilemma del presente e del futuro prossimo.

Quattro persone in una stanza e servizi igienici arrangiati nel corridoio esterno è roba da terzo mondo. Spiace ma questo é. Spiace immensamente. Soprattutto perché il reparto vanta un team di medici e infermieri molto bravi, coordinati da un primario di altissimo livello, il dott. Goffredo Caldarera, primo classificato su dodici candidati nel concorso pubblico indetto nel 2019.

Università di Catania, Università di Montpellier – Francia – Unità Operativa del Policlinico di Catania, Università di Milano, Ospedale Vall d’Ebron di Barcellona – Spagna.  Queste le tappe principali del suo percorso di specializzazione. Nella casistica operatoria oltre mille gli interventi chirurgici effettuati come primo operatore, di cui molti di altissima complessità.

Di serie A la sala operatoria, fuori classifica i locali per la degenza. Medici e infermieri fanno il possibile per superare le difficoltà di ordine logistico e sono tutti da ammirare.

Sono stato ospite della Chirurgia di Modica dall’11 al 17 settembre per un intervento non facile. Ringrazio gli operatori sanitari tutti, nessuno escluso. Poco prima dell’anestesia il giovane infermiere che aveva preparato tutto l’occorrente, mi dice:”Io sono Giuseppe, sono un infermiere. Sono qui vicino a lei. Al suo risveglio, lei mi troverà ancora qui”. Come per dire: “stia sereno, ci vediamo fra qualche ora”. Ciao Giuseppe. Non dimenticherò mai.

Il mio grazie particolare va al “burbero”- geniale dott. Goffredo Caldarera, primario di un reparto di eccellenza, e al carissimo dott. Maurizio Amore, giovane mio concittadino che ho visto nascere, persona affabile e disponibile, chirurgo di sicuro successo.

  

dott. Goffredo Caldarera, Maurizio Amore, Ospedale Vall d’Ebron di Barcellona, Policlinico di Catania, Università di Catania, Università di Milano, Università di Montpellier

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