Modica: a Palazzo San Domenico nuovi stipendi (+68%) per Sindaco, Vice, Assessori e Presidente del Consiglio

Tutto previsto dalla legge Regionale che raddoppia le indennità agli amministratori.

L’amministrazione comunale di Modica nel mese di agosto è stata impegnata, al di là dell’agenda istituzionale, ad adottare un adempimento di carattere nazionale recepito con legge dalla Regione. Questa attività è stata tutta concentrata nella determina n. 2005 del 3 agosto a firma del Dirigente del Settore Finanziario e Tributi.

Non si tratta di tributi, nè della soluzione trovata per affrontare la difficile situazione finanziaria dell’ente. Diciamo che, più che altro, il sindaco e la giunta, si sono occupati della ‘propria’ situazione finanziaria ed in particolare di adeguare le loro indennità. Ovvero, si sono aumentati lo stipendio, quasi raddoppiandolo.

Adeguamento per carità previsto dalla legge e sappiamo che a Modica ci tengono a fare le cose seguendo la legge.

La legge, prevede, infatti che bisogna adeguare del 68% in più l’indennità del sindaco, del vice e dei suoi assessori e anche del Presidente del Consiglio comunale. Di cosa stiamo parlando in concreto?

Vi lasciamo alla tabella esplicativa:

Lo stipendio del sindaco Maria Monisteri, nel concreto, passa da oltre tre mila euro, a sei mila euro (lorde), così come quello, nelle debite proporzioni, dei suoi ‘assessori’.

La Regione ha anche destinato ai Comuni dei fondi per sopperire a questi aumenti previsti. Ma alla fine si tratta di un’ulteriore spesa che grava sui cittadini e come direbbe Totò “E io pago”.

La Regione ha assegnato al Comune di Modica la somma annuale di 52.741,00 per venire incontro al pagamento degli emolumenti previsti. Ma, si badi bene, solo per i primi cinque anni.

Ci spieghiamo meglio

Il provvedimento Regionale è accompagnato da una serie di schede esplicative che cercheremo di interpretare. Nella prima scheda è indicato l’incremento dell’indennità del Sindaco. Per i Comuni superiori a 50.000 abitanti ( caso che si applica al Comune di Modica), è complessivamente 154.000 Euro per il 2023. Totale per tutti i Comuni 4.041.866,68.

Poi nella seconda scheda sono previsti gli aumenti per il vice sindaco. Per i Comuni superiori a 50.000 abitanti l’aumento ammonta ad Euro 106.757,78 per il 2023. Il totale ammonta ad Euro 1.670.278,5
Infine, terza scheda si occupa dell’ indennità agli assessori: la somma da ripartire è pari ad Euro 397.840,77. Il totale è pari ad Euro 8.252.114,98.

Per il presidente del consiglio l’incremento annuale per i comuni superiori a 50.000 abitanti è pari ad Euro 85.405,82 per un ammontare totale pari ad Euro 1.380.895,99

Per la Regione Sicilia, pertanto il totale da riconoscere ai comuni delle singole fasce demografiche per l’anno 2023 è pari ad Euro 15.345.175,80.

Poiché la somma del contributo regionale è pari ad Euro 6.000.000. Il contributo per singolo ente (fascia oltre 50.000 abitanti) è pari ad Euro 52.741,13.

Per essere chiari, l’incremento per singolo comune oltre 50.000 abitanti è pari ad Euro 134.886,98. La differenza si ottiene dalla semplice sottrazione: (134.886,98-52.741,13=82.127,85). Quindi, la differenza, pari ad Euro 82.127,85 è a carico dei Comuni.

Differenza, tra il nuovo importo degli aumenti e il contributo della Regione, dovrà essere pagata dai Comuni e dal sesto anno l’ intero importo, sarà a carico delle singole amministrazioni.

Certo che il contributo di 6 milioni per tutti i comuni siciliani, è una somma irrisoria. Nel caso del Comune di Modica, l’importo destinato, come dimostrato prima, non riesce a coprire l’importo annuo degli emolumenti previsti.

Che poi, il Comune sia in affanno per pagare le mensilità dovute alle ditte private che a loro volta lasciano a bocca asciutta i poveri lavoratori costretti ad attendere mesi e mesi per avere quello che spetta loro, è un’altro paio di maniche.

Ci chiediamo, forse, ingenuamente: perché il sindaco insieme alla Giunta invece di aumentarsi gli stipendi non dimostravano concretamente di voler ‘prendersi cura’ della città rinunciando a gravare ulteriormente sul bilancio dell’ente?

La verità è che a parole siamo tutti bravi, sono i fatti che ci fregano.


Difronte all’aumento dei prezzi che c’è già in atto e la reale difficoltà di capire come arrivare alla fine del mese, forse i cittadini si aspettavano qualcos’altro.

Uno sconticino alla città, alla collettività, sindaco, vice, assessori e Presidente del Consiglio, lo potevano fare. Magari rinunciando ad una parte dell’emolumento, oppure lasciando tutto invariato, come prima.

I cittadini avrebbero sicuramente apprezzato, il gesto e la città avrebbe risparmiato circa 82mila euro l’anno. Ma forse è chiedere troppo!

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