Modica: una ‘Festa dello Sport’ per pochi intimi. Dimenticati gli sport ‘minori’ alle prese con tanti problemi

La Festa dello Sport che si è tenuta a Modica, nei giorni scorsi, ha acceso i riflettori su un problema che vive la città da tempo: ovvero esistono sport di “serie A e serie B” ma non nel senso letterale della parola, piuttosto per dire che realtà sportive che hanno raggiunto risultati importanti non vengono tenute in considerazione mentre altre vengono esaltate anche troppo.

E se addirittura è stata dimenticata l’Academy Modica Airone con 300 famiglie che hanno scelto per i propri ragazzi i colori rossoblu del Modica Calcio che è ampiamente sostenuto da questa amministrazione, figuratevi se potevano ricordarsi di realtà sportive come, ad esempio, il Ping Pong o la Vela, di cui forse nemmeno conoscono l’esistenza.  

Il problema ovviamente non è legato solo al singolo evento, durante il quale queste società non sono state né citate né insignite di un riconoscimento, che non abbiamo ben compreso quale ‘merito’ abbia voluto premiare (abilità sportiva o fedeltà all’amministrazione?) ma il reale problema è che non vengono sostenute quotidianamente nello svolgimento delle loro attività che sono importanti tanto quanto, o forse addirittura di più, del calcio e della scherma.

Un esempio è dato dalla H.C. Pallamano di Modica del Presidente Vincenzo Parisi, la squadra che ha ottenuto il titolo regionale under 13 misto, non è stata invitata per un disguido al premio ma, chiarito il singolo episodio, restano i problemi legati alla difficoltà di trovare un posto dove allenarsi non essendoci strutture adeguate.

E questo è un problema condiviso con tante altre realtà sportive perché Modica pullula di società importanti e prestigiose che però per allenarsi sono costrette ad andare in città vicine come Scicli, Ispica e ovviamente Ragusa dove lo sport è davvero considerato una cosa seria a tutti i livelli.

Pensate che, nel capoluogo, da oltre dieci anni le strutture Geodetiche, come quella che esiste a Modica Sorda, sono state completamente smantellate perché ritenute obsolete e inadeguate, mentre qui si continua ad utilizzarla nonostante la muffa all’interno.

Ma come si dice “questo passa il convento, anzi il Comune” e così ci si accontenta di svolgere l’attività nell’unica struttura esistente in città che però viene utilizzata principalmente per la pallavolo soprattutto dalle società di un certo livello.

Tutto il resto delle squadre devono accontentarsi di qualche palestra esistente negli istituti scolastici che viene concessa dai Dirigenti a determinate condizioni.

Un’altra struttura che potrebbe essere utilizzata è il Pala Rizza, che come sappiamo da pochissimo è tornato in gestione al  Comune di Modica, ma che fino a qualche mese era nelle mani di una società privata che pretendeva per ‘ospitare’ le altre società sportive 25€ l’ora. E se per tutta risposta l’amministrazione (che in realtà non risponde alle nostre chiamate e ai nostri messaggi e di cui possiamo solo provare ad immaginare una possibile replica) annuncia a gran voce la ristrutturazione con i fondi del PNRR del Pala Scherma che diventerà un punto di riferimento per lo sport a Modica, lasciateci dire che non sarà così.

La struttura sarà gestita dalla Scherma Modica (di cui ad oggi almeno collegandosi al sito della Scherma risulta ancora Presidente Maria Monisteri attuale sindaco di Modica che ha tenuto per sè, fra l’altro, anche la delega allo sport) che ovviamente farà pagare le altre società per l’utilizzo dell’impianto.  

Così come stride, alla luce di quanto detto, che proprio oggi è stato deliberato dalla giunta il progetto di fattibilità per la richiesta di finanziamento per rimettere in piena funzione il campo sportivo Emanuele Tantillo di Frigintini. Un intervento che supera i 900.000 euro. Peccato che con questi soldi si potrebbero risolvere molti problemi legati al mondo dello sport.

Modica avrebbe bisogno di dotarsi, infatti, di palestre di quartiere, avrebbe bisogno di strutture che possano essere utilizzate da tutte le società indistintamente. Questa significa “prendersi cura” della città.

Ma questo non lo diciamo solo noi basterebbe un confronto con chi di sport se ne occupa realmente, con chi combatte tutti i giorni con queste difficoltà.

Una volta esisteva una “consulta dello sport” ma oggi “consultarsi” a Modica non è più di moda, le decisioni vengono prese da pochi e a quelle bisogna sottostare. Quindi di cosa stiamo parlando?

Era davvero il caso di fare una festa dello sport per pochi intimi? Perché di questo stiamo parlando, di una festa che ha omaggiato solo alcune persone, quando chi meritava davvero di essere premiato come modello di riferimento importante, per aver lottato, per aver dato la possibilità, ad esempio, ai ragazzi disabili di fare sport a livello agonistico viene completamente dimenticato e non solo quella sera ma ogni giorno.

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