Ragusa – Continua a ritmi serrati la preparazione al prossimo campionato di serie D del Ragusa Calcio che lavora alacremente sotto lo sguardo attento del tecnico Giovanni Ignoffo e del suo staff.

Se la rosa azzurra lavora sul campo, la dirigenza presieduta da Giacomo Puma, invece, lavora per rafforzare l’organico che dovrà affrontare il massimo campionato dilettantistico nazionale.

A tal proposito, gli uomini mercato delle “Aquile Azzurre” hanno perfezionato nelle scorse ore il tesseramento dell’esterno d’attacco Vincenzo Tuccio.

Classe 2001, Tuccio è originario di Gela e arriva alla corte di Ignoffo dalla Sancataldese, dove nella scorsa stagione ha giocato 22 partite realizzando un gol, mentre nella stagione precedente sempre con la formazione verdeamaranto le presenze sono state 32 condite da tre marcature.

Cresciuto nelle giovanili dell’Akragas, Tuccio dopo essere stato aggregato per un periodo alla prima squadra è successivamente passato alla Cavese che militava in Lega Pro, dove è stato inserito nella rosa della formazione “Berretti”.

“ Sono onorato di essere a Ragusa – chiarisce Tuccio – perché ho preso atto di un progetto ambizioso che, sicuramente, anima l’intero movimento. Non vogliamo fare un campionato anonimo, ci sono molti stimoli, grande motivazione da parte di tutti. Ringrazio il direttore Finocchiaro che mi ha voluto e con cui negli anni scorsi eravamo sul punto di collaborare, ma poi saltò tutto. Eppure nel calcio, come si vede, ci sono corsi e ricorsi per cui, adesso, è arrivato il momento di dare il mio contributo nel contesto di una piazza importante come quella azzurra. Il mister – continua – è una persona molto competente, non lo dico io ma i fatti parlano per lui. Stiamo lavorando tra l’altro con l’ausilio di uno staff di primo spessore. Tutto questo non potrà che aiutarci a crescere. Il mio obiettivo – conclude Tuccio – è arrivare tra i professionisti e chissà che non lo si possa fare con il Ragusa, con questa gloriosa maglia. Ai tifosi dico che abbiamo bisogno di loro, soprattutto in casa quando dovranno essere il dodicesimo uomo in campo. Lo so, è una frase fatta che, però, pronuncio perché dà il senso di quello su cui occorrerà lavorare per far sì che lo stadio “Aldo Campo” diventi inespugnabile”