In provincia di Ragusa tanti comuni a secco pagano la mancata intercettazione dei fondi PNRR

C’è il detto che dice “Mal comune mezzo gaudio” ma con questo caldo rimanere senza acqua non è per niente facile e non è certo una consolazione sapere che sono tanti i quartieri ma anche le città ad avere lo stesso problema.

A Modica, ad esempio, dopo aver denunciato la mancanza di acqua nel quartiere Vignazza è venuto fuori che ci sono interi quartieri senza acqua anche da più di un mese. Modica Alta e Modica Bassa le zone più colpite. Non è più pensabile continuare a rattoppare un impianto obsoleto che è un vero e proprio colabrodo. La gente lamenta il problema da tempo ma nessuno interviene seriamente.

Dal Comune fanno sapere che stanno provvedendo a risolvere la situazione ma che sono in difficoltà perché in alcuni casi le strumentazioni a loro disposizione non sono sufficienti ad individuare le perdite.

La situazione è al collasso perché in piena estate con oltre quaranta gradi restare senz’acqua capite bene che è un disagio enorme.

Disagio che in questi giorni stanno provando anche i cittadini di Ispica dove a causa della rottura gravissima di un tubo posto sotto un’abitazione da venerdì sono rimasti senza acqua. Il problema ha interessato soprattutto il centro storico.

Una volta individuata la perdita si sta provvedendo a ripristinare la situazione. Intanto però si è avuta la difficoltà a reperire autobotti dai comuni vicini proprio perché come dicevamo c’è lo stesso problema ovunque.

Ma la riflessione da fare è a nostro dire una sola: perché non sono stati utilizzati i finanziamenti del PNRR che erano stati messi a disposizione dei Comuni anche per ammodernare la rete idrica?

Sono stati assegnati 293 milioni di euro dal Mit, nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), per gli investimenti in progetti di riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua e relativi interventi di digitalizzazione e di monitoraggio delle infrastrutture.

Ma quanti di questi milioni di euro sono stati intercettati dai nostri Comuni? Non è più possibile pensare di intervenire tappando i buchi o realizzando by-pass, bisogna intervenire seriamente una volta per tutte e l’unico modo per farlo era questo, intercettare i fondi.

Ed invece in Sicilia e in provincia di Ragusa, ancora dobbiamo sottostare alla costituzione delle Ati o alla costituzione dell’ennessimo carrozzone della Ibla Acque per garantire gli interessi di pochi a discapito di quelli dei cittadini.

Nel frattempo piovono soldi per fare feste e festini e qualche lavoro di manutenzione e restauro, sempre per tenere a bada il popolo che fra una manifestazione e l’altra, fra un concerto e l’altro dimentica i problemi, quelli seri che nessuno è intenzionato a risolvere.

E in questo discorso non si salva nessuno, in nessun comune, di nessun partito. Tutto il resto, come dice una nota canzone, è noia.

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