Modica: protesta del coordinamento territoriale del MISAAC per ottenere la stabilizzazione

C’è una categoria di lavoratrici che forse non tutti conoscono ma che svolgono un ruolo fondamentale all’interno della scuola: sono le ASACOM che svolgono l’essenziale funzione di assistenza all’autonomia e comunicazione in favore degli alunni con disabilità, ai fini del loro diritto allo studio, all’istruzione e all’inclusione.

Purtroppo, però queste figure, professionali previste dall’art.13 della legge 104/1992 di supporto al lavoro del docente di sostegno, a garanzia del concreto ed effettivo diritto allo studio e dell’inclusione dello studente con disabilità, ad oggi, non sono riconosciute dal Ministero dell’Istruzione e se il loro presente è incerto il loro futuro lo appare ancora di più.

Lavoro precario, mesi estivi non pagati e lavoratrici e lavoratori messi in aspettativa; assenze per malattie non retribuite, chiusure di scuola non pagate, assenze degli alunni per molti giorni non pagati.

Enti che erogano sempre minori ore di assistenza. L’unica speranza è l’approvazione DDL 236/2022 che prevede la internalizzazione di chi svolge questo servizio ed è proprio questo l’obiettivo del Misaac, Movimento Nazionale per la Internalizzazione e stabilizzazione degli assistenti all’Autonomia e Comunicazione, nato proprio per supportare questa battaglia.

Ed è per questo che lo scorso fine settimana il coordinamento territoriale del Misaac ha deciso di organizzare un momento di protesta a Modica in Via Silla per far sentire la voce di queste lavoratrici che chiedono solo che il loro lavoro venga riconosciuto.

All’incontro, a cui erano stati invitati tutti e tre i candidati a sindaco di Modica, è intervenuta solo la candidata Ivana Castello che ha ringraziato le assistenti per il lavoro importante che svolgono per gli studenti disabili. “Noi da sempre cerchiamo di combattere il precariato perché non dà dignità e sicurezza e per questo garantisco il massimo sostegno da un punto di vista comunale ma soprattutto per quanto riguarda la stabilizzazione il mio impegno è quello di sostenere con tutte le forze insieme ai deputati regionali di riferimento l’approvazione del disegno di legge affinché a ciascuna di voi venga riconosciuta la dignità del lavoro, un valore importante e imprescindibile” 

Un problema che non si ripercuote solo sulle assistenti ma anche e soprattutto sulle famiglie che devono avere la garanzia che sin dal primo giorno di scuola i loro figli trovino gli assistenti come i docenti, da subito, e non come oggi avviene in molti contesti territoriali, comuni con zero o due ore di assistenza a settimana, a partire tra l’altro da febbraio.

Bisogna infatti sottolineare che gli assistenti all’autonomia vengono messi a disposizione delle scuole tramite cooperative autorizzate e dipendono da finanziamenti annuali che fanno capo a enti locali.

Il supporto statale è solo saltuario, atto a potenziare questo servizio. Ed è per questo che l’obiettivo è quello di diventare a tutti gli effetti dipendenti pubblici. La strada è lunga ma loro non mollano e sono determinate a far rispettare i loro diritti e a vedere il loro lavoro riconosciuto, per il loro bene ma anche per il bene di tanti studenti disabili che hanno bisogno della loro presenza per poter vedere garantito il diritto allo studio.  

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