Porto di Pozzallo e Aeroporto di Comiso: le tappe del fallimento che nessuno commenta

(di Michele Giardina) – La storia è maestra di vita, anche politica, naturalmente, soprattutto perché offre la possibilità concreta di correggere gli errori fatti trasformandoli in atti postivi.

Sbagliare è umano. Disumano però dare continuità ai pasticci fatti da uomini e donne, atteso, oltretutto, che nella vita … nulla è immodificabile.

Basta volerlo. E mentre galoppa in provincia il dibattito politico su aeroporto di Comiso e porto di Pozzallo, ci si rende conto sempre di più che nulla accade per caso.

Fra tanto ciarlare, decine i comunicati diffusi da alcuni politici che, cascasse la pioggia come Dio comanda, sarebbero capaci di sostenere che … non piove.

Giustificazioni? Perfettamente inutile il tentativo di servire alle persone che li hanno votati un mistificato “sushi roll politico” condito con salse acide.

Per avere idea del detto siciliano “cu spatti avi a miegghiu parti”, vi raccontiamo la storia della gestione dell’aeroporto di Comiso e del porto di Pozzallo.

Aeroporto di Comiso. Nel 2001 nasce la SOACO, Società Aeroporto Comiso (SpA), per la gestione aeroportuale, azienda controllata esclusivamente dal Comune di Comiso.

Nel 2007 la Hintersac Holding SpA, controllata dalla SAC (Società Aeroporti Catania), si aggiudica la gestione dello scalo assieme al 51% delle quote della società aeroportuale.

Nel febbraio del 2008 la Intersac acquista altre 588.000 azioni della SOACO, pari al 14% delle quote del Comune di Comiso, portando il proprio pacchetto al 65%.

A quella data, quindi, il Comune di Comiso detiene il 35% e la Società Aeroporto Catania SpA il 65%.

Nel 2022 la SAC, società diretta e coordinata dalla “Camera di Commercio Unica” di Catania, Siracusa e Ragusa (altra decisione sciagurata), acquisisce per incorporazione la SOACO.

Commenti? Fate voi. Per quanto ci riguarda, oltre ai fatti riportati, non c’è nulla da commentare.

Porto di Pozzallo. Il porto, pur essendo di proprietà della Regione, è stato gestito da sempre con il classico sistema casalingo “fai da te”.

Attori non protagonisti di questa opera incerta sono stati a turno l’ex Provincia Regionale di Ragusa, il Comune di Pozzallo e l’Assessorato Regionale al Territorio e all’Ambiente.

Di fatto si è creata nel corso degli anni una gran confusione. La madre di tutte le colpe è della Regione che non ha mai voluto sentirne di creare un organismo di gestione.

Colpe non meno gravi hanno le Amministrazioni comunali della città marinara che si sono succedute nel tempo. Il primato in negativo spetta però, senza dubbio alcuno, all’Amministrazione in carica.

Quando il sindaco Roberto Ammatuna, (è stato sindaco per dieci anni la prima volta e con questo ultimo mandato ricevuto dagli elettori completerà probabilmente altri dieci anni) si è reso conto che senza progetto esecutivo delle opere da realizzare e senza dirigenti non avrebbe mai potuto mantenere le roboanti promesse fatte in campagna elettorale (abbiamo a disposizione per il porto un bastimento di soldi che questa volta, subito dopo le elezioni, spenderemo sicuramente per mettere in sicurezza e rilanciare l’importante infrastruttura), agendo aumm aumm, ha fatto inserire lo scalo marittimo ibleo fra i porti gestiti dall’Autorità portuale della Sicilia Orientale che ha sede ad Augusta e che comprende anche il porto di Catania.

Come dire:”Questo porto è diventato una patata bollente per cui, con la scusa di fare sistema, lo cedo volentieri ai catanesi, purché (come da lui stesso pubblicamente lamentato dopo essere rimasto fuori dal Consiglio di Amministrazione dell’Autorità portuale) riservino al sottoscritto almeno un posticino di rappresentanza”.

Ragusa, i cosi giusti, in quanto a spoliazione di due infrastrutture preziose per il trasporto aeroportuale, ha fatto l’en plein. Ma dov’erano i politici di casa nostra prima, durante e dopo queste operazioni a perdere?

Commenti? Anche in questo caso, fate voi. Per quanto ci riguarda, vale quanto detto a conclusione della vicenda dell’aeroporto di Comiso, cioè, oltre ai fatti riportati, non c’è proprio nulla da commentare.

Michele Giardina 

Autorità Portuale Augusta, Intersac, Roberto Ammatuna, Soaco

Commenti (2)

  • angelo Fraschilla

    Sulla Soaco Spa a mio modesto avviso ci sarebbe da commentare il sovrapprezzo azioni pagato per avere il controllo della società che ammonta a oltre 17 milioni di Euro. Prezzo fuori mercato e nessuno ne discute! Ci sarebbe da verificare le clausole contenute nei patti parasociali sottoscritti e mai portati a conoscenza dell’opinione pubblica. Ci sarebbe da verificare la veridicità dei bilanci con un importo pari ad oltre 40 milioni di euro scritto nei conti d’ordine. Ci sarebbe da commentare la perdita secca del patrimonio netto oltre i 22 milioni di euro a breve. in ultimo ci sarebbe da verificare se il comune di comiso le azioni li aveva concesse in pegno ad un privato ed il motivo per cui ciò è accaduto! Mi fermo Qui!

  • angelo Fraschilla

    Sul porto di Pozzallo sarei curioso di sapere le somme che sono state assegnate dai fondi ex insicem per circa Euro 400 mila se è come sono stati spesi. Ricordo a me stesso che in quella riunione dei comuni sono state assegnati 1,5 milioni di Euro alla Soaco Spa per incentivare le rotte. Esito? in perdita eravamo ed in perdita siamo rimasti. Fatto questo incontrovertibile!

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