A giugno ci sarà una nuova udienza del processo a carico della madre naturale del piccolo Vittorio Fortunato, il neonato del quale fu inscenato l’abbandono il 4 novembre del 2020 a Ragusa davanti ad una macelleria.

Ieri mattina è cominciato il processo per la madre modicana, mentre il padre naturale è già stato condannato in primo grado a due anni di reclusione per abbandono di minore. 

Come i nostri lettori ricorderanno, il piccolo, fu ricoverato in emergenza all’Ospedale Giovanni Paolo II e presto ripresosi, venne affidato in pre adozione ad una famiglia che risiede fuori provincia.

Ad inscenare l’abbandono e il ritrovamento fu il titolare della macelleria, che poi si rivelò essere il papà del bimbo. L’accusa di abbandono di minore viene contestata anche alla donna, in concorso con l’ex compagno, ma questa ha sempre negato ogni responsabilità.

Nell’udienza di giugno è previsto il conferimento dell’incarico per le trascrizioni di due intercettazioni raccolte in fase di indagine, che riguardano colloqui tra la donna e l’ex compagno. A settembre ci sarà una nuova udienza nel corso della quale saranno sentiti otto testi della pubblica accusa.

L’aspetto più importante della vicenda è che nel frattempo la Corte di Cassazione, alla quale si era rivolto il legale della madre chiedendo la revoca della adottabilità del figlio, ha sancito l’errore del Tribunale dei minorenni che non avrebbe verificato, il fatto che il bambino aveva dei genitori naturali e che li avrebbe privati della possibilità di ravvedersi. Quindi è stato stabilito che la madre naturale potrà incontrare il bambino che adesso ha già 2 anni e mezzo.