Da quattro lustri si discute del fenomeno migratorio. Tra buonismo e carriere politiche

( di Michele Giardina) -Tunisia disperata. Alla fame. Lampedusa disperata. Per altri motivi. Ma disperata.  Migliaia i migranti che invadono ogni giorno la siciliana isola agrigentina. Arrivano con ogni mezzo. E non solo tunisini. Migliaia anche i fuggitivi provenienti dai Paesi dell’Africa subsahariana.

L’incontro bilaterale tra il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il presidente francese Manuel Macron ha avuto esito positivo. Entrambi sanno benissimo che occorre urgentemente chiudere il rubinetto dell’acqua che alimenta la fuga di migliaia e migliaia di disperati dalla Tunisia verso l’Italia.

Visite e incontri già programmati preludono ad un immediato e massiccio aiuto finanziario da parte dell’Europa per tamponare lo stato di profonda indigenza in cui versa il popolo tunisino in cambio (non riusciamo a trovare un altro termine) di un intervento deciso e immediato del presidente Kais Saied per impedire l’esodo di massa di uomini, donne e bambini che si imbarcano su carrette del mare in partenza dai porti tunisini.

Difficile dire quanti giorni, settimane o mesi saranno necessari per trasformare in atti concreti questo accordo in itinere. Difficile assai.

Premesso che da almeno quattro lustri si discute del fenomeno migratorio con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti (chi è senza peccato, anziché lanciare pietre contro tutti, farebbe bene onestamente a cospargersi il capo di cenere invece di continuare a rompere le scatole agli italiani con la becera e perdente politica delle accuse gratuite), diventa difficile immaginare soluzioni a breve termine. Ad ogni modo, in attesa di novità positive, speriamo bene.

Il grido continuo di allarme che arriva da Lampedusa mi costringe ad alcune riflessioni. L’immagine che, da vecchio cronista,  mi si para davanti agli occhi è quella del medico di Lampedusa Piero Bartolo, oggi deputato al Parlamento europeo.

Scoppiato lo scandalo Qatargate, Bartolo, che non è indagato, si è autosospeso. Lasciata la sua isola, ove tutti i giorni veniva fotografato con un bimbo in braccio, per una comoda e oltremodo remunerativa poltrona in Parlamento, Bartolo, accolto dai colleghi europei a braccia aperte, viene nominato immediatamente vicepresidente della Commissione Libe che, manco a dirsi, si occupa di giustizia e di libertà civili. Diventa anche il relatore ombra, cioè il portavoce del gruppo sul tema cruciale della rimozione dei visti d’ingresso in Europa per alcuni Stati tra cui …  il Qatar.

I rapporti tra Panzeri, il re dello scandalo del Qatargate, e Bartolo? Ottimi! Tra i due nasce subito una forte amicizia. Bartolo ha un figlio di nome Giacomo che lo ha seguito a Bruxelles. Il giovane cerca un lavoro. Il papà, manco a dirsi, lo piazza nella Ong Fight Impunity, che è il braccio operativo degli affari sporchi di Panzeri.

Stipendio? Poco meno di duemila euro. Troppo poco per Bartolo junior che dopo sette mesi si dimette. Perché mai? Ha visto e capito che qualcosa non andava? Difficile dirlo.

Quando Giorgi, assistente di Panzeri, comincia a cantare, racconta fra le altre cose, che, poiché un emendamento a favore del Qatar presentato dal democratico Andrea Cuzzolino faticava ad essere accolto dal gruppo, lo stesso emendamento viene ripresentato con la firma di Pietro Bartolo, il medico-santo di Lampedusa.

Ma Bartolo non è indagato. Quando rassegna le dimissioni dichiara:”Non voglio avere niente a che fare con questo schifo”. Per la verità a imporre al medico-santo, Pietro Bartolo, di farsi da parte è stato il capogruppo Iratxe Garcia Perez.

Inevitabile e scarna considerazione da fare: le immagini buoniste e misericordiose di personaggi come il sindaco di Riace, Domenico Lucano, il difensore dei diritti umani e dei lavoratori Aboubakar Soumahoro, e il medico-santo di Lampedusa, Pietro Bartolo, sono state costruite, diciamolo pure, tutte attorno ad una umanità sofferente: i migranti.

Michele Giardina      

Andrea Cuzzolino, Domenico Lucano, Giorgia Meloni, lampedusa, Manuel Macron, Panzeri, Pietro Bartolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


PUBBLICITÀ

Collabora con noi

Vuoi pubblicare un annuncio o effettuare una segnalazione?



Il Domani Ibleo © 2021. Tutti i diritti riservati. Designed by Ideology Creative Studio 

La testata e la linea grafica della testata è stata realizzata da Ariel Garofalo. www.arielgarofalo.com Email: arielgarofalo@gmail.com

Change privacy settings