Come avviene dopo eventi simili a quelli che si sono verificati negli ultimi due giorni in provincia di Ragusa, tutte le energie sono concentrate adesso al ripristino dei danni e alla conta degli stessi con la speranza di ricevere dei risarcimenti.

Il mondo delle istituzioni e della politica da questa mattina è a lavoro per avere riconosciuto lo stato di calamità e per questo ha bisogno di avere un quadro completo dei danni subiti dal Ciclone Helios.

Un quadro devastante quello che si presenta soprattutto nelle aziende agricole e negli impianti serricoli dove le colture sono andate irrimediabilmente perse. Un metro di acqua in molte serre della fascia trasformata ipparina, ma anche ad Ispica e a Scicli.

Danni incalcolabili che adesso devono essere tutti documentati e quantificati. GIà ieri alcuni sindaci iblei hanno invitato i proprietari a fotografare e a riprendere la situazione subita.

Si sta lavorando anche per trovare una soluzione ai danni riportati dalle infrastrutture, alle strade molte della quali ancora restano chiuse al transito dei veicoli. Ci sono stati crolli, frane, piene di fiumi e di torrenti. Interventi che non possono farsi in poche ore o in pochi giorni.

L’aeroporto di Comiso riapre dalle ore 15.00, ma il parcheggio “A” è ancora inutilizzabile.

Disagi restano ancora anche negli ospedali di Ragusa e di Modica dove alcuni locali hanno subito infiltrazioni e allagamenti. I tecnici dell’Enel sono a lavoro in alcune zone di Modica e di Scicli dove la corrente elettrica manca. Le falde acquifere al momento sono ancora inquinate e l’acqua non può essere utilizzata ad uso potabile in quasi tutti i Comuni iblei fino a nuova ordinanza.

Vicinanza ai cittadini delle zone colpite da nubifragi, alluvioni e mareggiate che hanno causato ingenti danni ad aziende, colture e abitazioni è stata espressa oggi anche dal Vescovo eletto della Diocesi di Noto Mons. Rumeo che auspica che le Autorità nazionali e regionali possano intervenire prontamente.