Ragusa: Flop di Iblea Acque Spa, Italia Viva chiede conto e ragione sulla perdita dei fondi del Pnnr

La notizia che è stata sprecata la possibilità per la provincia di Ragusa di potere contare su una somma di ben 47 milioni di euro a valere sui fondi del PNRR per la ‘razionalizzazione e modernizzazione della rete idrica finalizzata alla riduzione delle perdite compresa digitalizzazione e monitoraggio’ ha provocato diverse reazioni.

Come quella dei coordinatori provinciali di Italia Viva, Marianna Buscema e Salvo Liuzzo che commentano “Lo avevamo già detto attraverso i nostri consiglieri presenti nelle varie civiche assisi: la nascita della società Iblea Acque Spa ci lasciava molto perplessi. I consigli comunali in via di urgenza si sono visti “costretti” a ratificare un percorso scelto da altri e che non era iniziato in modo molto lineare”.

In particolare Marianna Buscema, in qualità di consigliere comunale aggiunge che “Fino al mese di settembre scorso ho presentato una interrogazione in merito e il mio primo cittadino aveva dato ampie rassicurazioni sul fatto che tutto stesse procedendo bene. Non mi pare proprio. Un punteggio di 5,8, bassissimo dunque, ci condanna all’esclusione di un finanziamento fondamentale per rimettere in sesto le reti idriche del nostro territorio. Chi pagherà questa incapacità? Sempre il cittadino che dovrà avere a che fare con servizi scadenti? Oppure andiamo avanti facendo finta di niente? Sulla questione è intervenuta anche la consigliera Sara Siggia, responsabile per l’agricoltura di Italia Viva che dichiara: “Sin dall’inizio i punti di domanda sono stati molti. Anche io come la collega Marianna Buscema, nelle rispettive sedi comunali di Vittoria e Scicli, come anche altri consiglieri a noi vicini in altri consessi, abbiamo mantenuto un atteggiamento molto guardingo in merito presentando anche interrogazioni proprio perché all’orizzonte intravedevamo il pericolo che ora si è concretizzato”.

Per questo motivo i coordinatori provinciali di Italia Viva dichiarano: “chiederemo conto e ragione nei Consigli comunali in cui siamo rappresentati, scriveremo ai vertici di Iblea Acque e se necessario faremo anche altre azioni politiche in attesa che l’8 marzo il Tar si esprima sull’iter che ha portato alla costituzione di Iblea Acque”.

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