La sicurezza sul lavoro e la violenza di genere tra i temi affrontati a Ragusa nel XIX congresso CGIL

E’ in corso ancora oggi il XIX congresso provinciale della CGIL di Ragusa. Ieri dalla relazione del Segretario generale Scifo è stata fatta una fotografia della realtà iblea da cui viene fuori che la provincia di Ragusa è una mosca bianca nel contesto regionale. Ma i problemi non mancano.

Con un video su Daouda Diane, l’ivoriano operaio e mediatore culturale scomparso ad Acate il 2 luglio scorso e di cui non si hanno più notizie, si sono aperti ieri pomeriggio a Villa Orchidea a Comiso i lavori del XIX congresso che pone al centro temi della Pace, della Solidarietà e del Lavoro. Una denuncia forte per cercare la verità su un caso che non può rimanere senza una risposta.

La lettura della relazione del segretario generale uscente, Peppe Scifo, in un testo di ventiquattro cartelle lette davanti a 167 delegati eletti dai sindacati di categoria e dalle camere del lavoro, ha segnato l’avvio del confronto sui temi del congresso.

L’incipit della relazione è stato dedicato all’invasione della Russia nei territori dell’Ucraina. La CGIL, condanna l’aggressione Russa all’Ucraina schierandosi contro la guerra per una risoluzione diplomatica.

Il Mar Mediterraneo, è da vent’anni un mare di morte, un cimitero subacqueo che rappresenta l’olocausto contemporaneo. E per questo occorre rafforzare il confronto e le sinergie con le organizzazioni sindacali del Mediterraneo e dei Paesi di provenienza dei lavoratori migranti che arrivano da noi. La CGIL di Ragusa ha già relazioni consolidate con il sindacato tunisino l’UGTT, il sindacato maltese la GWU ed altre organizzazioni come la CNT senegalese. Ma l’obiettivo ancora una volta è duplice, e cioè, dimostrare il pugno duro contro “gli stranieri”, sbandierando la difesa dei confini come priorità, e distrarre l’opinione pubblica dall’assenza di risposte concrete alla situazione di sofferenza delle tante famiglie costrette in difficoltà per il carovita.

Il saldo delle risorse previsto dal governo sul capitolo pensioni non mente: si sottraggono al sistema ben 3,7 miliardi di euro tra taglio della rivalutazione delle pensioni in essere (-3,5 miliardi solo nel 2023) e abrogazione del fondo per l’uscita anticipata nelle PMI in crisi (-200 milioni). Il fisco è il sistema di raccolta delle risorse dello Stato per politiche pubbliche, beni e servizi pubblici, investimenti pubblici, welfare.

Per la CGIL il modello fiscale deve essere redistributivo e progressivo. Non solo per i redditi da lavoro, ma per tutti. Serve una riforma fiscale che svolga la funzione di selezione e premialità, privilegiando la politica industriale e produttiva in considerazione delle ricadute occupazionali, l’innovazione e la sostenibilità.

A ottobre 2022 è stato registrato il più alto tasso di occupazione (60,5%) che però continua a essere contemporaneamente il più basso dell’intera Ue a 27, con l’aumento degli occupati precari over 50.

Tutte le province siciliane sono in coda alla graduatoria nazionale per tassi di occupazione ad eccezione di Ragusa, che – secondo l’Istat – al momento registra il livello più alto con il 57,1% nella fascia 20/64 anni, quasi 12 punti in più delle seconde classificate Siracusa e Trapani. Nonostante il primato regionale, restano alti gli indici di disoccupazione soprattutto per i giovani e le donne che, secondo un rapporto de Il Sole 24 Ore, risultano essere occupate appena il 31,3%.

Ma ci sono altri dati sul territorio che testimoniano un mercato del lavoro affetto da distorsioni e criticità croniche. Da qualche anno Ragusa, che risulta essere ancora oggi una provincia dinamica anche nell’andamento del Pil, ricopre gli ultimi posti nella classifica nazionale delle retribuzioni con una media salariale di poco al di sopra dei mille euro, mentre nelle province del nord la media è di mille e cinquecento euro.

Dopo la pandemia il lavoro è ripartito senza sicurezza; le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Istituto tra gennaio e agosto sono state 484.561, + 38,7% rispetto allo stesso periodo del 2021. Nel 2022 le morti sul lavoro sono state 1006, meno 9,9% .

Manca forse l’aggiornamento del dato sulle vittime; dovremmo aggiungere Douda Diene vittima del lavoro e della brutalità padronale. Il nostro territorio è particolarmente sensibile al tema della salute e della sicurezza, per le caratteristiche del sistema produttivo in cui primeggiano i settori considerati ad alto rischio.

A parte l’incidenza degli infortuni mortali e i rischi visibili, qui esiste, a livello preoccupante, la pericolosità di malattie derivanti da attività lavorative particolarmente nocive. L’alto indice di tumori riguarda soprattutto il settore agricolo per il continuo contatto con i prodotti chimici derivanti dall’impiego di fitofarmaci. Il sindacato tunisino, denunciava l’alto tasso di malattie tumorali fra i braccianti rientrati provenienti dalle nostre zone.

Salute e sicurezza non può essere un altro tema scaricato alle responsabilità del sindacato, la politica deve fare la propria parte a partire dalla richiesta al Governo regionale, agli Assessorati del Lavoro e della Sanità, di potenziamento degli S.Pre.S.A.L, per svolgere una reale attività di prevenzione e vigilanza.

La pandemia ha fatto emergere i limiti di un sistema sanitario che non è stato in grado di reggere la pesantissima onda d’urto causata da una situazione del tutto nuova ed imprevista. Bisogna accentuare la battaglia per un sistema sanitario pubblico e di qualità che inverta la trasmigrazione di risorse pubbliche verso il sistema privato mediante le convenzioni.

Nasceranno in provincia di Ragusa tre ospedali di Comunità, a Ragusa, Comiso e Scicli, strutture sanitarie della rete di assistenza territoriale che svolgono funzioni intermedie tra il domicilio e il ricovero ospedaliero. Ci saranno anche otto Case di Comunità con l’obiettivo di implementare l’assistenza sanitaria territoriale e promuovere il coordinamento delle realtà presenti nel territorio. Per dare reale funzionalità a queste strutture occorre incrementare gli organici con personale stabile.

Il nostro territorio sconta storicamente il grave gap infrastrutturale materiale, anche se su alcuni fronti si registrano avanzamenti; continua la costruzione dei lotti ricadenti in provincia dell’autostrada Siracusa-Gela nonostante i ritardi strutturali dei pagamenti da parte del CAS alle imprese. Siamo ormai prossimi all’avvio dei cantieri per la costruzione dell’autostrada Ragusa- Catania.

Bisogna continuare la battaglia per la realizzazione delle reti di collegamento, per connettere l’autostrada, il Porto di Pozzallo, l’Aeroporto di Comiso e l’Autoporto di Vittoria. Stiamo di nuovo attraversando una fase di retrocessione per l’aeroporto Pio La Torre di Comiso, dopo gli ottimi risultati registrati con la fine della pandemia oggi assistiamo ad un nuovo picco verso il basso a causa della dismissione di alcune tratte nazionali importanti. Il destino dello scalo è interamente nelle mani della Sac a cui spetta il compito di attivare nuove tratte promuovendo, secondo lo schema delle reti aeroportuali, una proficua sinergia tra gli scali di Catania e Comiso. Per questo è importante il riassetto della Camera di Commercio del Sud est che rappresenta l’unica possibilità coerente di accorpamento utile al nostro territorio, pur non condividendo il modus operandi della prima fase completamente accentrata sugli interessi della Città Metropolitana di Catania.

Serve una svolta, una riforma che ridia ai Comuni la possibilità di una gestione pubblica e diretta di questi servizi essenziali. In generale la lotta contro le mafie in questo territorio significa innanzitutto condurre la battaglia affinché si possano incrementare i livelli di organico per il presidio e il controllo del territorio, soprattutto per l’investigazione sugli intrecci tra economia criminale e le attività legali avendo tenendo a riferimento .

Va poi reso possibile l’impiego delle risorse e dei beni derivanti dai sequestri e dalle confische per avviare processi di imprenditoria giovanile in grado di affermate modelli alternativi e positivi di sviluppo. Per far si che le cose che diciamo trovino attuazione nella società è importante che la CGIL si ponga di fronte al tema delle alleanze.

Una corretta lettura della realtà, oltre i numeri, suggerisce la necessità di un impegno maggiore e soprattutto sempre più culturalmente adeguato alla complessità dei problemi. Il sindacato oggi è in crisi perché trascinato dentro il processo di destrutturazione del lavoro e dentro l’arretramento di una condizione culturale incentrata sull’individualismo e meno sulla solidarietà che sta alla base del nostro agire e del nostro stesso esistere come organizzazione.

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