Modica: una città divisa anche sul cioccolato. Una polemica che lascia l’amaro in bocca e danneggia la qualità del prodotto

Abbiamo intervistato sull’argomento il prof. Uccio Barone

Sembra assurdo che un dolce possa lasciare dell’amaro in bocca ma non si tratta di un retrogusto si tratta di una polemica infinita attorno al cioccolato di Modica che diventa sempre più famoso ma con il rischio che ad alimentare la sua notorietà siano più le polemiche che altro.

Non solo in questi anni il vero rischio è stato quello che mentre i modicani si facevano la guerra, da fuori arrivava lo straniero e conquistava il mercato raccontando un’altra storia e mettendo in cattiva luce quello che era stato detto fino ad oggi sul cioccolato modicano, sulle sue origini, sulla sua storia ma anche e soprattutto sulla sua qualità.

Questo purtroppo fa parte di un processo di divisione che sta interessando la città su più fronti come ha sottolineato il prof. Uccio Barone, ha nella contrapposizione tra il Consorzio di Tutela del Cioccolato da una parte e l’Antica Dolceria Bonajuto dall’altra il suo esempio più emblematico. Nell’intervista che segue il prof. Uccio Barone ne sintetizza le ragioni.

Consorzio che, ricordiamo, Franco Ruta contribuì a fondare. Ma questo a qualcuno non basta e addirittura si è arrivato al paradosso di vietare a Bonajuto l’utilizzo della dicitura ‘cioccolato di Modica’.   

Il Consorzio di Tutela del Cioccolato nasce nel 2003 con lo scopo di unire i cioccolatieri modicani e stilare un disciplinare di produzione che evidenzi processi di lavorazione e caratteristiche tipiche del cioccolato, ma forse, come sottolinea lo stesso Barone, con il tempo ha perso di vista l’obiettivo principale che era quello di tutela della qualità ed è divenuto più cartello di vendita ed è davvero il colmo per chi ha insistito per ottenere il marchio IGP (Indicazione geografica protetta) puntando a suo dire sulla qualità.

Questo invece ha fortemente penalizzato alcuni produttori locali più piccoli che sono usciti dal Consorzio per evitare di essere schiacciati da grandi produttori (uno in particolare che all’interno del Consorzio fa il buono ed il cattivo tempo) che commercializzano in tutto il mondo.

Ma il vero pericolo, come dicevamo, è che in tutto questo processo a perderci sia la qualità e questo alla fine penalizza solo la città.

Il cioccolato non può essere una questione politica, il cioccolato fa parte della storia di Modica e deve essere tutelato da chi è al di sopra delle parti, da chi non ha interessi personali da gestire.

E come conclude giustamente Barone ci chiediamo “Ma ci si può dividere anche su questo?”

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