Trasferimento reparto di Oculistica da Comiso a Vittoria: per Schembari solo inutile allarmismo

Si è trattato di un vero trasferimento, oppure era un provvedimento già programmato, è il caso di allarmarsi oppure è un modo becero di fare politica?

Se lo chiedono i cittadini di Comiso dopo il botta e risposta tra il coordinatore provinciale di Italia Viva, Salvo Liuzzo e il primo cittadino di Comiso Maria Rita Schembari, su quello che viene descritto da Liuzzo come l’ennesima sconfitta per l’Ospedale di Comiso riferendosi al trasferimento del reparto di oculistica dal Regina Margherita all’ospedale di Vittoria.

“Non vorrei che, alla luce della chiusura dell’Rsa di Comiso, scaturente da un controllo dei Nas – dice Liuzzo – qualcuno abbia pensato di trasferire gli anziani nei locali che ospitano il reparto di Oculistica di Comiso spostando quest’ultimo in fretta e furia per fare posto ai trenta posti letto della struttura appena chiusa. Pare che, nel reparto di Oculistica, i bagni siano fatiscenti e le porte non consentano il transito delle sedie a rotelle per i disabili”.

“Inoltre – aggiunge – capisco che un ricovero d’urgenza presso il reparto di Oculistica di Comiso sia piuttosto complicato, alla luce del fatto che prima bisogna passare dal Pronto soccorso di Vittoria. Capisco pure che possono esserci delle difficoltà legate al personale necessario al normale svolgimento delle operazioni chirurgiche, con grave nocumento per l’utenza costretta ad affrontare una lista d’attesa infinita, ma non riesco a comprendere le ragioni di questo trasferimento.

Anche perché non vorrei che il ritorno di Oculistica a Vittoria comportasse una serie difficoltà per gli utenti riguardo all’utilizzo della sala operatoria del Guzzardi (si parla di un probabile “intasamento” per la presenza di troppi reparti per una sala operatoria non sufficientemente bastevole) mentre a Comiso abbiamo una sala operatoria decisamente all’avanguardia.

Non sarebbe stato meglio darsi da fare anni fa, quando dalla stessa Rsa sono partite diverse segnalazioni che pare siano state inevase? E aggiungo: perché invece non potenziare il reparto di Oculistica a Comiso, con il personale necessario, piuttosto che procedere con le assunzioni di personale amministrativo? Abbiamo un bel reparto, un gruppo di medici bravissimi, un primario che ci invidiano tutti. Potenziamo Comiso e rendiamolo un centro di eccellenza oculistica. Mettiamo il primario e lo staff del reparto nelle condizioni di lavorare agevolmente, cerchiamo di snellire in fretta la lista d’attesa. Evidentemente, però, tutto questo non è possibile”.

Ma il sindaco di Comiso Maria Schembari cerca di fare chiarezza contro gli allarmismi e dichiara: “Innanzitutto i progetti relativi alla sanità e quindi le varie decisioni sulle strutture ospedaliere, sono il frutto di programmazione attinente solo ed esclusivamente all’Azienda Ospedaliera, a livello nazionale e regionale, e scaturiscono da scelte che nulla hanno a che vedere con la politica a qualsivoglia livello. Va inoltre ribadito – ancora Maria Rita Schembari – che già da anni non esistono più i nosocomi “cittadini”, bensì i distretti che garantiscono maggiori specializzazioni in ciascuna delle strutture.

Nello specifico del reparto di oculistica che “viene trasferito” a Vittoria invece di restare a Comiso, il sindaco ricorda che il reparto di oculistica si trovava già a Vittoria da più di un decennio. Il trasferimento a Comiso, è stato effettuato durante il periodo più critico della pandemia da Covid poiché la quasi totalità del nosocomio ipparino è stato destinato ai ricoveri Covid.

Ora che si è tornati alla quasi normalità, il reparto di oculistica torna dove è stato per anni. Del resto, non è credibile che poco più di sei chilometri costituiscano un disagio insormontabile solo ora che il reparto torna dov’era da anni.

Altra puntualizzazione – continua il sindaco di Comiso – va fatta relativamente alla chiusura temporanea del RSA di Comiso da parte dei NAS. A parte le infiltrazioni d’acqua riscontrate, c’era anche la necessità di un riordino generale di atti e documenti. Avendo chiesto lumi, il dott. Raffaele Elia ha assicurato che entro il mese di gennaio, probabilmente subito dopo l’Epifania, il centro kasmeneo sarà riaperto e fruibile. La domanda dunque – conclude Maria Rita Schembari – è “cui prodest”, nell’alveo della politica locale, ingenerare allarmismi su questioni note a tutti e risapute da tempo.

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