“Fuori la voce” illumina di rosso Scicli e semina consapevolezza per contrastare la violenza sulle donne

Una luce rossa, accesissima, il 25 novembre scorso ha illuminato la chiesa di San Matteo di Scicli, e bastava alzare lo sguardo, passeggiando per via Mormino Penna, per sentire il desiderio di soffermarsi qualche secondo ad osservare la suggestione dell’incontro tra quel colore e la fissità di un luogo che diamo quasi per scontato, nella quotidianità di tutti i giorni.

Proprio quel soffermarsi, anche solo per un attimo, è stato occasione ed obiettivo della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, che del rosso denso ha voluto raccontarne il significato potente, il dare voce ad un fenomeno che percorre, purtroppo, ancora giornalmente vie e case, famiglie intere, a partire dal punto di origine: le donne.

“Fuori la voce”, è stata la manifestazione che ieri sera è germogliata di fronte al Municipio, promossa dall’Amministrazione comunale, nata dalla spinta dell’Associazione “Portatori di Gioia”, e ha visto la partecipazione di associazioni diverse, accomunate tutte dall’attenzione al fenomeno di violenza nei confronti delle donne e, più in generale, di qualunque minoranza: Casa delle Donne, Kina Collettiva Transfemminista Intersezionale, Arcigay Ragusa, Zero Molestie Sinalp, Codice Rosso, Clessidra, Casa delle Culture.

Un momento di condivisione, confronto e conforto, allietato dalla musica di Chiara Verdirame, Fabrizia Ruospo e Alessia Pallavicino, e dalla dj Cinzia di Rosolini.

Lo sguardo lucido emerso dalle testimonianze, dai racconti, dalle ‘voci’ di chi una voce, oggi, non può più averla, e di chi combatte per tenerla viva, ci ricorda quanto ancora serva parlarne, e quanto ancora non basti solo parlarne, ecco quindi il valore dell’operato concreto, vivo, di tutte le realtà sopra citate, che ogni giorno si fanno ascolto e presenza, per scardinare le giustificazioni, i comportamenti malati, e provare a prevenire meccanismi di violenza il più delle volte tanto silenziosi quanto logoranti.

Ecco quindi l’importanza di luoghi fisici, punti di riferimento, come la Casa delle Donne, per citarne una tra le diverse associazioni che hanno lasciato il proprio contributo ad una platea silenziosamente attenta, il cui obiettivo è farsi “luogo di connessione, di confronto, in cui promuovere la cultura e la collettività, lo scambio generazionale tra giovani e anziane, in cui le donne possano incontrarsi e scambiare i loro vissuti, trarne forza per avere coscienza e opporsi alla discriminazione, alla violenza sistematica“.

Consapevolezza, educazione e denuncia, tre strumenti imprescindibili, da alimentare con la stessa forza di quel rosso, acceso e vivo.

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