Modica, questione rifiuti: non chiamiamola “emergenza” ma inefficienza. Anche a Ragusa è polemica

È arrivato il momento di dire una cosa su quella che tutti chiamano “emergenza rifiuti”: il problema comincia proprio dal chiamarla emergenza!

Perché vedete l’emergenza, è una circostanza imprevista ma per quanto riguarda i rifiuti era tutto già scritto.

Sono anni, infatti, che si è consapevoli della necessità di trovare una soluzione alternativa, di realizzare ad esempio una discarica provinciale. Ma è mancata la lungimiranza degli amministratori di ieri e di oggi che, pur conoscendo la situazione e pur sapendo che prima o poi la discarica di Motta Sant’Anastasia sarebbe arrivata al collasso, hanno girato la testa dall’altra parte per non affrontare una questione che poco si addice a chi ha intenzione di fare politica.

Ne è un esempio quello che sta accadendo a Modica dove tutti sono fuggiti difronte alla crisi della spazzatura, lasciando questioni irrisolte che oggi la città sta pagando con gli interessi. Prima fra tutti la gestione della raccolta differenziata.

Una gestione assolutamente fallimentare, dalla campagna di comunicazione alla conduzione materiale della raccolta.

Nel marzo del 2019 si diceva che la raccolta differenziata a Modica avesse raggiunto la quota del 65% ma ad oggi è chiaro che quei dati risultano poco veritieri. Perché non è possibile che improvvisamente la gente sia diventata incivile. Doveva esserci il sentore che la raccolta non stava procedendo bene, che i risultati non erano quelli sperati.

Già da tempo chi procedeva alla raccolta doveva essersi accorto che i rifiuti non venivano differenziati.

Non è possibile che improvvisamente tutti i modicani abbiano deciso di non differenziare più, questo vuol dire solo una cosa: che in realtà solo in pochissimi differenziavano. Questo vuol dire che non si sono mai fatti i controlli, o che le telecamere hanno funzionato solo per un breve periodo e poi come sempre tutto è stato abbandonato al caso.

E la colpa va oltre la città della Contea perché è la colpa di un’intera classe politica che non si è voluta assumere la responsabilità di trovare una soluzione sia a livello regionale che provinciale.

Nello Di Pasquale, ad esempio, addita fra i responsabili dell’emergenza rifiuti l’attuale assessore comunale di Ragusa Gianni Iacono, accusandolo in un post, in piena campagna elettorale, di aver presentato e fatto approvare quando nel 2014 era Presidente del Consiglio Comunale, un emendamento per eliminare dal programma delle opere pubbliche l’ampliamento della discarica di Ragusa.

Ma poi sarebbe stata davvero questa la soluzione? O prima o poi si sarebbe riempita anche quella? Non è dato sapere, anzi quasi sicuramente il problema si sarebbe ripresentato perché queste sono solo soluzioni palliative mentre le soluzioni reali, serie, come la realizzazione dei termovalorizzatori o di altri sistemi di smaltimento dei rifiuti non verranno mai realizzati perché nessun politico prenderà mai delle decisioni concrete su problemi così importanti.

Sono solo questioni da tirare fuori durante la campagna elettorale per dire chi sono i bravi e chi i cattivi ma, nei fatti, anche Di Pasquale ha le sue responsabilità, perché lui ha avuto la sua occasione, è stato a Palermo e con lui anche gli altri uscenti e cosa hanno fatto per risolvere il problema rifiuti? Niente.

E adesso tornando a Modica, ci si aspetta che il Commissario Straordinario debba gestire e addirittura risolvere il problema ma sappiamo che non è qui per questo.

La Commissaria temporeggia, è questo il suo compito, tirare avanti la baracca fino alle prossime elezioni.

O se interverrà lo farà certamente adottando tutti quei provvedimenti impopolari che nessun politico che voglia continuare a fare questo “mestiere” si sognerebbe di fare. Quindi non ci illudiamo, non facciamo troppo riferimento alla Commissaria, non è colpa sua, questo lo diciamo non certo perché condividiamo il suo atteggiamento ma è il sistema che non funziona, perché mai dovrebbe risolvere lei i problemi disseminati qui e là in dieci anni da altri?

Si legge di cittadini indignati e che vorrebbero fare la rivoluzione ma dove sono stati fino ad oggi?

Una situazione tristissima, una città lasciata allo sbaraglio e nemmeno una parola da parte di ex amministratori. Quest’ ultimi sulla questione rifiuti, non hanno detto niente, nemmeno una dichiarazione, anche per spiegare ai concittadini come stanno realmente le cose. E invece tutto tace, ci si occupa di altro sperando di far passare il messaggio che quando è scattata l’emergenza la giunta non era più in carica, senza dire che il problema dei rifiuti è stato generato dalla cattiva amministrazione e non è una calamità naturale imprevedibile.

Non chiamatela emergenza, chiamatela inefficienza.

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