Modica: I lavoratori della SpM attendono notizie sul loro futuro, La Flai Cgil annuncia stato di agitazione

La SpM la Società servizi per Modica è in liquidazione ma non si sa ancora quale sarà la sorte dei 79 lavoratori”. La denuncia arriva dal segretario della Flai Cgil Salvatore Terranova.

Si sta perdendo tempo. Da più di un anno sono stati fatti incontri tra le parti per definire il passaggio di questi lavoratori in due nuove società create appositamente dal Comune. Si era pervenuti ad un buon accordo con la precedente Amministrazione, ma non è stato possibile sottoscriverlo, forse per opposizione di qualcuno, ne abbiamo immaginato le ragioni, anche se non ne abbiamo condiviso la sostanza.” Scrive Terranova. “Si era venuta a creare la condizione migliore per chiudere la vertenza, avendone elaborato la migliore sintesi tra opposte esigenze, contemperandole in maniera adeguata e sapiente. E infatti l’accordo, poi non sottoscritto, sarebbe stato un buon approdo, perché metteva in equilibrio l’obiettivo di mettere in sicurezza la società e di conseguenza il Comune e di salvaguardare i dipendenti che non sarebbero andati incontro a declassamenti di nessun tipo, dopo anni di interventi che li hanno notevolmente danneggiati, non solo sotto il profilo salariale.”

Adesso la decisione spetta alla Commissaria anche se, spiega Terranova “nel primo incontro avuto quest’ultima ha lasciato intendere che vuole elaborare un percorso diverso, individuando un contratto nazionale di riferimento, diverso dai due Ccnl individuati in precedenza, da applicare ai dipendenti per il loro passaggio alle due nuove società.” Detto questo ad oggi sono passati 20 giorni da quel primo accordo e dichiara Terranova “aspettiamo ancora di essere riconvocati dal Comune per continuare la trattativa, ad oggi nessun riscontro, benché con un paio di note ne abbiamo sollecitato la convocazione. È necessario, imprimere una accelerazione alla trattativa perché i lavoratori non possono, rimanendo ancora ancorati ad una società in liquidazione, far valere i loro diritti rispetto all’esterno. Non possono accedere neanche ad un minimo prestito, perché le banche non glielo riconoscono”

Una situazione davvero grave quella che stanno vivendo i dipendenti e le loro famiglie abbandonati a sé stessi. “Pertanto, conclude il segretario Terranova, riteniamo che non si possa più attendere, perché se i tempi per definire una delicata trattativa come questa della Servizi per Modica sono quelli che già trascorsi, significa che ci vorranno due anni prima che si possa arrivare ad una sintesi condivisa. Per cui aspettiamo tutta la prossima settimana e se non avremo l’incontro avvieremo le procedure per la proclamazione dello stato di agitazione e dei blocchi dei servizi. Su questa problematica riteniamo che i tempi di definizione dovranno essere stretti, non per una scelta sindacale o politica, ma perché lo impone la condizione di chi è dipendente e vede sfumare giorno dopo giorno i propri diritti”.

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