“Cambiare tutto per non cambiare niente”, il famoso detto gattopardiano sembra calzare a pennello per la politica siciliana ed in particolare per l’Udc che, in queste ore, sta vivendo momenti di grande tensione e preoccupazione legata alla difficoltà di non riuscire a superare la soglia di sbarramento.

Ma è questo è ciò che capita quando si vuole a tutti i costi tentare un’impresa impossibile: quella di presentarsi alle regionali con una propria lista che nei fatti è solo un’accozzaglia di nomi, uniti solo per convenienza, senza un progetto comune.

E allora ecco che a salvare l’Udc interviene colui che l’Udc lo ha creato facendolo diventare il primo partito in Sicilia. Lui è Totò Cuffaro, e non ha certo bisogno di presentazioni, e con la sua nuova Dc potrebbe salvare la sua vecchia UDC. 

La proposta è quella di presentare una lista unitaria a sostegno del candidato alla Presidenza della Regione Renato Schifani. Insomma torna la balena bianca.

Niente però viene fatto per niente, e cosa vuole in cambio Totò? Che non ci siano nella lista ex deputati. “Tutti nuovi” che poi detto da lui non è che abbia così tanto valore. Ma questo cosa comporterebbe?

Farebbe fuori Mimmo Turano, ex assessore regionale e deputato uscente dell’Udc. Ma potrebbe favorire qualche new entry come l’ex sindaco di Modica Ignazio Abbate. Quest’ultimo, comunque, completerebbe la sua involuzione politica . La Democrazia Cristiana, quella di Nino Avola, Guerrieri,Saverio Terranova, gli mancava.

Secondo le condizioni dettate da Totò Cuffaro, Abbate farebbe fuori, ironia della sorte, proprio colui che lo ha sponsorizzato? Ma si sa in politica tutto è possibile e comunque ancora questa unione non è stata ufficializzata e potrebbe anche rimanere tutto invariato.

Bisogna aspettare le prossime ore e vedere che cosa si deciderà a Raffadali.

Sul fronte degli altri partiti, pochi i candidati modicani disposti a correre per l’Ars, almeno che non ci siano sorprese dell’ultima ora. L’Udc che invece il candidato lo aveva trovato e ha puntato tutto su Ignazio Abbate, visto come vanno le cose, forse non riuscirà a farlo diventare deputato regionale nonostante il presunto consenso elettorale. 

Purtroppo questo è il prezzo che si paga quando si pensa di potercela fare da soli e poi improvvisamente ci si deve accontentare di un posto in un partito che solo lo scorso 12 giugno a Palermo città, dove ha eletto sindaco Lagalla esponente dello scudo crociato, non è riuscito a raggiungere nemmeno il 4%.

Intanto è di queste ultime ore l’appello del candidato alla Presidenza della Regione Cateno De Luca rivolto proprio ai candidati dell’Udc che definisce “vittime del sistema” perché sono stati presi in giro dal partito e adesso devono trovarsi un altra lista dove candidarsi. Ed ecco che De Luca si dice pronto ad accoglierli nelle sue liste e da come ultimatum lunedì sera alle 23:00.

Ma sinceramente non si capisce come mai un partito o comunque un candidato con un progetto bene definito dovrebbe accogliere candidati per cui sarebbe solo una seconda scelta di convenienza. Una scelta offensiva nei confronti di chi ha sposato subito il progetto e che adesso dovrebbe contendersi il posto con un candidato con cui non ha niente da spartire. Una mossa che si potrebbe comprendere solo con la necessità di reperire voti ma francamente i candidati che hanno scelto di correre con lo scudo crociato dovrebbero assumersi le responsabilità delle proprie scelte e non essere tratti come mercenari, pronti a cambiare casacca senza nemmeno averla ancora indossata.

Insomma queste elezioni riserveranno molte sorprese per alcuni belle per altri un po’ meno ma ancora una volta ci insegneranno che la Politica con la P maiuscola e’ solo un lontano ricordo…