Ci si interroga in questi giorni sulle cause che hanno determinato la morìa di piccoli delfini trovati spiaggiati in diverse zone del litorale ibleo. Sarebbero quattro i piccoli esemplari trovati tra Pozzallo e Scoglitti.

L’ultimo spiaggiamento in ordine di tempo riguarda un cucciolo di Stenella coeruleoalba nel litorale ragusano ed esattamente nei pressi di Punta Zafaglione di Scoglitti.

Anche in questo caso l’esemplare presentava ancora le pieghe fetali sulla pelle e segni dei denti dei propri simili (piccole striature parallele che qualcuno aveva interpretato come segni di eliche) che hanno provato a mantenerlo in vita sorreggendolo in superficie per farlo respirare.

Su segnalazione della Capitaneria di Porto di Pozzallo, sono prontamente intervenuti il Veterinario dell’Asp di Ragusa Giorgio Lo Magno e il Direttore scientifico del museo Gianni Insacco.

lI delfino è stato quindi prelevato e trasferito nel Laboratorio Scientifico del Museo Civico di Storia Naturale di Comis per effettuare gli opportuni prelievi e studi per conoscere le cause del decesso, in collaborazione con l’Asp di Ragusa e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia.

“Non sempre le morti di questi cetacei è sempre imputabile ad azioni antropiche”, ha spiegato il dottore Insacco. Sicuramente la causa è il “morbillivirus” che dal 1991 colpisce la popolazione mediterranea di questa specie.

Nell’ultimo quarto del secolo, diverse varianti di questo agente patogeno hanno causato massicce epidemie con elevata mortalità in tutto il mondo, di cui le più gravi, nel 1988, hanno ucciso circa la metà dei delfini tursiopi dell’Atlantico americano. Gli animali colpiti hanno mostrato sintomi di una strana condizione che combinava polmonite, encefalite e danni al sistema immunitario.