Modica: file interminabili e importi errati, il sistema di riscossione delle bollette idriche fa acqua da tutte le parti

La situazione delle bollette per i consumi idrici a Modica sta diventando ingestibile e lo dimostrano le file interminabili dinanzi all’ufficio che si occupa di questo settore.

Questo provoca due conseguenze fondamentali: da una parte si costringono i cittadini a sobbarcarsi file interminabili davanti agli uffici comunali per chiedere chiarimenti ed informazioni, visto che fra l’altro non è possibile interloquire con gli uffici competenti in altri modi ovvero tramite e-mail o al telefono) e dall’altra moltissimi rinunciano a pagare, attendendo nuove bollette con dati corretti.

Ma tutto questo si poteva evitare se il Comune di Modica si fosse occupato della riscossione dei tributi in maniera costante e precisa, cosa che invece non è stato fatto.

Adesso, siccome si sono accorti che rischiavano la prescrizione, perché è possibile chiedere il pagamento dei tributi entro i cinque anni, onde evitare di perdere un’entrata così importante per l’ente, hanno deciso di sollecitare il pagamento delle bollette arretrate.

Perché, bisogna specificare che, quelle che oggi stanno arrivando nelle case dei modicani, non sono bollette “nuove”, chiamiamole così, ma solleciti di bollette degli anni passati che per la maggior parte non sono state pagate perché già allora, se ricordate, si era parlato di bollette pazze, frutto di una lettura sbagliata dei contatori.

Di conseguenza essendo sbagliata la bolletta originaria è ovvio che anche i solleciti risultino errati.

Ma nessuno si è mai occupato di verificare perché quelle bollette fossero errate cosa che oggi avrebbe consentito di evitare tutto questo caos. Addirittura, c’è anche chi ha ricevuto richieste di pagamenti per case disabitate.

Insomma, la confusione regna sovrana ed il motivo è uno solo: l’amministrazione precedente, guidata dall’ex sindaco Abbate, ha fatto un grandissimo errore, quello di smantellare l’ufficio ragioneria, per ragioni che non vi stiamo qui a raccontare, e ha affidato la riscossione dei tributi ad un sistema contorto, a scatola cinese, fatto di consorzi e sotto consorzi, che poi nel 2020 con sentenza dell’Atac, è stato ritenuto illegittimo, tutto questo per non affidare il servizio all’esterno semplicemente tramite una gara ad evidenza pubblica.

Ma sappiamo bene che fare le cose chiare e lineari non era il modus operandi della vecchia amministrazione.

Tutto questo ha portato ad un caos generale di cui oggi paghiamo le conseguenze, in tutti i sensi.

Bisogna, inoltre, sottolineare che le letture dei contatori che, prima venivano fatte dai dipendenti comunali, poi dai dipendenti della Spm, e infine affidate ad una ditta privata, invece di essere effettuate annualmente, com’è giusto che sia, alcuni anni non sono state fatte per niente poi, per cercare di recuperare, sono state effettuate dando un’indicazione forfettaria di consumi inesistenti.

La gestione del servizio idrico, lasciata a sé stessa, è diventata emblematica dell’approssimazione e della superficialità con la quale è stata affrontata la situazione finanziaria del Comune di Modica.

Questi solo alcuni degli scheletri nell’armadio o, visto che si parla di comune forse sarebbe meglio dire nell’archivio, dell’amministrazione Abbate.

Per i modicani i problemi ancora non sono finiti, verranno fuori uno per uno, perché amministrare una città non può ridursi solamente a fare le manutenzioni, qualsiasi amministratore saggio si sarebbe occupato prima di ogni cosa di recuperare i tributi per fare cassa e garantire i servizi essenziali, ma si sa far pagare la gente non crea consenso ma certamente non crea consenso nemmeno farla pagare il doppio!

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