Regione: ‘scongiurato’ il taglio al fondo per i disabili. E’ stata malafede o incompetenza?

Diventerà bellissima lo aveva promesso ma ci dispiace dire che di bello in questa Sicilia, resta solo la Sicilia stessa, ma non certo le cose che sono state fatte da questo Governo.

E lo diciamo con un pizzico di rammarico perché in fondo ci avevamo creduto che non si rifacessero gli stessi errori del passato.

Anche il Presidente Musumeci ha dichiarato “Lo dico a lettere cubitali: la vergogna di chi ci ha preceduto non si ripeterà mai” ma la realtà dimostra il contrario perché quando leggiamo che nella finanziaria regionale è stato tagliato il fondo per la disabilità di ben 100 milioni di euro ci rendiamo conto che la Sicilia gattopardiana e sempre dietro l’angolo e quel cambia tutto per non cambiare niente resterà l’unico slogan che ci porteremo dietro per sempre.                         

E allora il comitato #SiamoHandicappatiNocretini con in testa Giovanni Cupidi, come se non avesse già tante cose da fare ogni giorno, tante lotte da affrontare in questo Paese dove essere disabile sembra quasi una colpa, deve anche vigilare sul Governo Regionale e ‘minacciare’ di scendere nuovamente in piazza, com’è avvenuto quando al Governo c’era Crocetta, perché ancora una volta quando si decide di tagliare si tagliano i fondi per i più deboli. Subito però dalla Regione si comprende il grosso rischio a cui si sta andando incontro, soprattutto sotto elezioni, e come per magia quei fondi pare siano stati trovati. E allora cos’era successo? Incompetenza o malafede? Delle due l’una.

Perché prima si parla di “congelamento” di questi fondi che lo ricordiamo sono fondamentali per garantire l’assegno mensile di cura senza il quale le famiglie non possono fornire assistenza e poi, improvvisamente, l’Assessore all’Economia, Gaetano Armao accoglie la richiesta del Comitato di “scongelare” e ricondurre alla dotazione originaria la dotazione del fondo per la disabilità e annuncia ufficialmente al Parlamento Regionale il ripristino integrale degli importi necessari alla prosecuzione regolare dell’assegno di cura. Una rassicurazione che sarà confermata dall’approvazione, col voto d’aula, del necessario emendamento correttivo in occasione dell’esame della legge di stabilità regionale 2022, dal 9 all’11 maggio.

Ci possiamo fidare dell’Assessore, dichiarano quelli del Comitato, che per ben due volte, il 30 aprile e oggi, ha ribadito questo impegno e lo porterà a termine. Ma non è certo il momento di cantare “vittoria”, perché tantissime sono ancora le storiche problematiche non risolte, riguardanti la condizione di tante persone con disabilità grave e gravissima, che ancora oggi non riescono ad avere quell’assistenza necessaria (pensiamo, per esempio, alla problematica dell’assistenza scolastica degli alunni con disabilità e all’insufficienza di servizi e centri di riabilitazione) per lenire la sofferenza di tante famiglie. E se è vero che siamo riusciti, come è spesso accaduto, a far scampare il peggio, è altrettanto vero che questa battaglia l’abbiamo condotta da soli, provando amarezza per l’assordante silenzio delle grosse associazioni che si fregiano di accreditamenti a livello regionale e nazionale. Silenzio! Solo noi, (unitamente a qualche altra associazione di famiglie e una dichiarazione stampa di una sola sigla sindacale) abbiamo denunciato l’infelice manovra che stava prefigurando un reale pericolo di blocco dell’erogazione dell’assegno di cura. E non è affatto vero (possiamo dimostrarlo in qualunque confronto pubblico) che si trattava di “un falso problema” e di un “congelamento tecnico” che non avrebbe portato alcun danno. Chi afferma questo (e qualche parlamentare lo ha pure affermato) mente sapendo di mentire. Siamo pronti a fornire dimostrazione tecnico/contabile di quanto sostenevamo sul pericolo reale che abbiamo scampato, in un confronto pubblico. Vogliamo ringraziare comunque tutti i parlamentari che si sono impegnati in aula per sollecitare il governo perché abbiamo ovviamente seguito i lavori in diretta e continueremo a farlo. Non importa il colore politico, o se siano appartenenti alla maggioranza o all’opposizione. L’importante è solo il risultato che si raggiungerà con l’apporto unanime dell’assemblea. Infine, vogliamo ringraziare il Governo regionale per avere comunque capito che era giusto e necessario fare marcia indietro. Perchè #SiamoHandicappatiNoCretini”

Insomma diciamo che Il Governo regionale ci ha provato ma per fortuna c’è chi vigila su tutto ed è riuscito ad intervenire in tempo prima che si scatenasse una vera e propria rivolta sociale. Siamo certi che l’impegno verrà mantenuto ma ci chiediamo perché debbano succedere ancora queste cose. Perché, non si può provare almeno a fare le cose per bene? Ma soprattutto con quale faccia avranno il coraggio, tutti, nessuno escluso, di chiedere ai siciliani di dargli il loro consenso? E ripetiamo questo è un problema che accumuna tutta la politica, quella di pensare che gli elettori siano “cretini”. E allora prendiamo in prestito l’hashtag del comitato e lo trasformiamo in #SiamoSicilianiNocretini e lo facciamo diventare il nostro slogan perché è il momento di rialzare la testa, di dimostrare che il tempo delle dominazioni è finito, adesso vogliamo solo essere Governati.

Gaetano Armao, Giovanni Cupidi, governo regionale, Nello Musumeci, regione sicilia, Rosario Crocetta, SiamoHandicappatiNoCretini

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