Ispica e l’incidente della Statua usato come “capro espiatorio”

A distanza di due giorni dalla Pasqua, riflettendo su quanto accaduto ad Ispica in riferimento alla Statua del Cristo Risorto, crediamo che, al di là dell’episodio che certamente andava raccontato e che ha suscitato molto scalpore, si sia utilizzato il caso Ispica come ‘capro espiatorio’ per condannare tutto ciò che era accaduto precedentemente ai fatti di Domenica e che, per onore di cronaca, non riguardava certo Ispica.

Nei fatti, proprio la città in questione, non aveva preso parte alle polemiche, sulla necessità o meno, di tornare a festeggiare la Pasqua con i riti tradizionali, come invece era accaduto a Modica e soprattutto a Scicli.

Quest’ultima città, in particolare, era stata quella che certamente era balzata agli onori della cronaca per aver, addirittura, coinvolto nel dibattito personalità come Vittorio Sgarbi.

Ispica, invece, aveva atteso pazientemente e devotamente di poter tornare a far rivivere quelle tradizioni sentite che, a dispetto di quanto detto, e di come sono andate le cose, poco hanno a che fare con il folklore.

La settimana Santa di Ispica è nota, non solo in provincia, per essere partecipata e sentita da tutta la popolazione e dietro la sua organizzazione, c’è una macchina umana imponente, che permette che tutto possa scorrere serenamente, ma soprattutto, c’è la grande fede di chi affida al Signore Risorto le proprie preghiere per ottenere una grazia o per ringraziare di averne già ottenuta una.

Purtroppo, nessuno poteva prevedere, a discapito di quanto invece è stato detto, quello che è accaduto alla Statua del Cristo Risorto, che si è scollata dalla base stessa, lasciando stupiti perfino i  portatori che fino a quel momento pensavano che la Statua fosse un tutt’uno con la base e non che fosse tenuta collegata a questa solo da tre bulloni.

Insomma, è accaduto ma a quanto pare non c’è una reale responsabilità di nessuno e, per fortuna, e’ anche accaduto nel momento ‘provvidenziale’, è proprio il caso di dirlo, in cui non c’era nessuno che potesse farsi del male.

Fra l’altro, questa Statua, ha un valore simbolico importante perché è stata realizzata, 30 anni fa, da artigiani di Ortisei, su commissione di un padre ispicese in memoria del figlio morto in un incidente stradale.

Un’ultima cosa è giusto dirla.

La Confraternita della SS Annunziata, insieme all’Associazione Don Bosco, nel sorteggio organizzato per Pasqua, hanno raccolto 2075€ da donare ai bambini dell’Ucraina.

Queste sono le belle notizie che meritano di essere raccontate e che non possono essere intaccate da un episodio che, ripetiamo, è forse stato preso, in maniera errata, come esempio per criticare certi atteggiamenti che forse andavano realmente criticati e che con la fede hanno poco a che fare e che non riguardano il popolo ispicese o almeno non solo. 

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