Guerra: le prospettive inflazionistiche in provincia di Ragusa secondo Confcommercio
“Non ci sono più dubbi. E quello che da tutti era temuto ottiene, adesso, il conforto dei dati. La guerra tra Russia e Ucraina è arrivata come una pugnalata sulle speranze di ripresa dell’economia e dei consumi dopo due anni di emergenza sanitaria”.
E’ quanto afferma il presidente provinciale Confcommercio Ragusa, Gianluca Manenti, dopo avere acquisito i numeri di marzo della congiuntura Confcommercio redatto dall’ufficio studi dell’associazione di categoria.
“Purtroppo – aggiunge – il quadro congiunturale è rapidamente peggiorato nelle ultime settimane. Nel momento in cui si intravedeva una possibile normalizzazione dell’economia, legata ad una fase meno emergenziale della pandemia, l’avvio della guerra ha riacutizzato le incertezze e il conseguente peggioramento delle prospettive inflazionistiche”.
Nel confronto con febbraio 2021, l’Icc, l’indicatore dei consumi Confcommercio, registra, comunque, in provincia di Ragusa, una variazione positiva del 4,9%, frutto di una crescita del 26,8% per i servizi e di un calo dello 0,9% per i beni.
“A marzo – sottolinea ancora Manenti – il Pil, stando alle stime dell’ufficio studi, ha consolidato la tendenza al rallentamento emersa nei mesi precedenti, con una riduzione dell’1,7% congiunturale. Nel confronto annuo la crescita si dovrebbe attestare all’1,3%, in brusco ridimensionamento rispetto ai periodi precedenti”.
Nella media del primo trimestre, il Pil è stimato in calo del 2,4% congiunturale, dato che porterebbe ad una crescita su base annua del 3,3%”. Inoltre, purtroppo, non si arresta la tendenza al rialzo dell’inflazione. Secondo le stime di Confcommercio, a marzo, in provincia di Ragusa, la variazione dei prezzi al consumo dello 0,7% su febbraio dovrebbe portare ad un incremento, su base annua, del 6,2%. A risentirne di più è il settore alimentare.