Forse non sarà uno sciopero autorizzato come dichiara l’informativa inviata a Trasportounito-Fiap, e ministeri delle Infrastrutture e Interno che rileva il “mancato rispetto del termine di preavviso di 25 giorni” e richiama “l’obbligo di predeterminazione della durata dell’astensione”.

Ma questo non servirà ad impedire alle aziende di decidere di fermarsi autonomamente, non riuscendo più a sostenere i costi e ritenendo più conveniente spegnere i motori che lavorare. La situazione, infatti, è al limite e se la guerra ha certamente peggiorato le cose, non bisogna cadere nell’errore di pensare che è tutta colpa del conflitto tra Russia e Ucraina.

La situazione era già grave prima, tant’è che gli autotrasportatori si erano fermati proprio nei giorni precedenti alla guerra. Il rincaro dei prezzi di luce, gas e,adesso, della benzina, è frutto di scelte prese dal Governo per cercare di tappare i buchi provocati dall’enorme quantità di denaro speso, durante la pandemia, per aiutare le varie categorie di lavoratori in difficoltà ma, che nei fatti, ha solo peggiorato la situazione economica generale dell’Italia e dell’Europa.

Adesso siamo qui a pagarne, nel vero senso della parola, le conseguenze, restituendo quanto c’era stato dato con gli interessi. Senza considerare che c’è anche chi ci sta speculando.

Lunedì, quindi, a protestare non dovrebbero essere solo gli autotrasportatori ma tutti noi cittadini dovremmo scendere in piazza senza preavviso di 25 giorni.

Intanto, pare che la settimana prossima ci dovrebbero essere delle novità positive con i prezzi che dovrebbero scendere di oltre 30 centesimi per il diesel e qualcosa più di 12 centesimi con la benzina.

Staremo a vedere se sarà davvero così, restano comunque altri problemi da risolvere e bisogna farlo al più presto oppure, ci saranno conseguenze gravi per l’intero Paese.