Al consiglio comunale di Vittoria succede anche questo, che un consigliere di maggioranza si permetta di dire ad una consigliera d’opposizione “va lavati i piatti” e  in un attimo si torna al Medioevo.

La consigliera è Sara Siggia ed il consigliere è Alessandro Speranza e se è vero che la speranza è l’ultima a morire con quella frase è morta del tutto! Ed è così che l’associazione Donne a Sud di Vittoria, da sempre lontana da partiti e gruppi politici di qualsiasi natura, non ha potuto esimersi, dallo stigmatizzare il comportamento del consigliere (Speranza).

“Riteniamo, si legge nella nota, che si sia assistito ad uno spettacolo indecoroso, ed esprimiamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza alla consigliera Sara Siggia”.

Peccato che nella nota non si faccia il nome del consigliere, che abbiamo aggiunto noi tra parentesi, ed invece si faccia il nome della consigliera. Quando si vuole denunciare un episodio, lo si deve fare fino in fondo e omettere il nome del consigliere, a nostro parere è un po’ come volerlo tutelare.

Ancora più grave il fatto che il Presidente del Consiglio sia una donna e a maggior ragione avrebbe dovuto dimenticare di appartenere alla maggioranza e si sarebbe dovuta schierare con la consigliera Siggia, pretendendo dal consigliere Speranza le scuse pubbliche.

Tutto questo non è avvenuto e sicuramente non avverrà mai. Vittoria è sprofondata in un passato remoto in cui prevalgono l’arroganza ed il maschilismo.

E poco conta che il sindaco Aiello abbia provato a minimizzare l’accaduto scrivendo un post a suo dire ironico “Io per esempio sono uno che a casa lava i piatti e fa la cucina. Avete qualcosa da ridire?”

Dovrebbe chiederlo al suo consigliere che avrebbe dovuto redarguire pubblicamente invece di scherzarci su perché non c’è proprio niente da ridere rispetto ad una espressione offensiva che ci dimostra come ancora da un punto di vista culturale la nostra società sia maschilista.

Riteniamo invece di condividere la vignetta ironica pubblicata sulla pagina Facebrutt Vittoria che per fortuna ci dimostra che esiste ancora qualcuno con il coraggio di denunciare, perché purtroppo c’è ancora tanta strada da fare e riteniamo inconcepibile che questo messaggio arrivi proprio dalle istituzioni.