12.500 firme in meno di una settimana, sono quelle raccolte dal Comitato cittadino spontaneo per la salvaguardia della salute pubblica e della tutela dell’ambiente a Pozzallo.

Che in una nota ha voluto mettere in evidenza l’indifferenza della politica iblea nei confronti della realizzazione dell’impianto di Biogas in Contrada Bellamagna.

Nella nota il Comitato sottolinea che soltanto gli onorevoli Stefania Campo e Nello Di Pasquale, 5 stelle e PD, li hanno affiancanti, fin dall’inizio nell’opera di contrasto a quella che definiscono “illegittima e quindi ingiusta autorizzazione che la scelleratezza dell’amministrazione comunale della città di Modica ha arrogantemente causato”.

E ieri l’Onorevole Nello Di Pasquale ha effettuato un sopralluogo del sito interessato confermando la consapevolezza della gravità dell’abuso perpetrato dall’amministrazione comunale modicana a danno della cittadina pozzallese. L’ennesimo abuso.

Il presidente del CSPA, Emanuela Russo, ha ringraziato l’onorevole Di Pasquale per la presenza ed il sostegno ricevuto, evidenziando, durante il sopralluogo, i punti cardine necessari alla prosecuzione della battaglia popolare, dichiarando che il CSPA, con il sostegno delle forze politiche che finora si sono spese a favore del comitato, continuerà ad utilizzare tutti gli strumenti legali possibili per scongiurare che l’interesse di pochi possa nuocere alla salute e all’economia di Pozzallo, non consentendo di prevalere su quelli della comunità locale.Il comitato ha inoltre sottolineato come la presenza e la vicinanza dei due deputati regionali, da oltre due anni, ha fatto sì che i pozzallesi non si sentissero mai abbandonati al loro destino.

“La vicinanza sei due parlamentari regionali è stata continuativa e ci preme evidenziare, scrive il Comitato nella nota, non solo per l’argomento biogas, come testimonia la somma di ben 1,5 milioni di euro incassati dal Comune di Pozzallo grazie all’emendamento a firma dell’Onorevole Di Pasquale in riferimento ai comuni in prima linea nell’affrontare il fenomeno migratorio”.

Si attende adesso il pronunciamento del TAR per il ripristino della legittimità, pronunciamento che doveva arrivare già il 13 gennaio scorso.