Acate – Il corpo di Vincenzo Carrubba, il bracciante agricolo di trentotto anni, ritrovato morto in un invaso artificiale utilizzato per l’irrigazione dei campi di contrada Feudo Arancio sarà sottoposto all’esame autoptico.

Lo ha disposto il PM di turno presso la Procura della Repubblica di Ragusa, il fascicolo è del sostituto procuratore Martina Dall’Amico che vuole vederci chiaro sulla dinamica della sua morte.

L’uomo, dalle prime ricostruzioni, pare fosse intento a lavorare nelle vicinanze del bacino artificiale quando presumibilmente è scivolato non riuscendo più ad uscire dall’acqua che in alcuni punti arriva ad una profondità di 12 metri.

L’autopsia, dunque, servirà per capire se Vincenzo Carrubba prima di finire in acqua sia stato colto da un malore o se il decesso sia avvenuto per annegamento. Il trattore sul quale stava lavorando è stato ritrovato ancora con il motore acceso.

Intanto tutta la città di Acate si stringe al dolore della famiglia. Vincenzo Carrubba lascia la moglie e due figli. Il sindaco del piccolo centro ipparino Giovanni Di Natale ha voluto esprimere il suo cordoglio e quello della giunta e del consiglio comunale alla famiglia.

“Il Sindaco, la Giunta, il Presidente del Consiglio, i Consiglieri comunali e tutti i cittadini di Acate si associano al grave dolore che ha colpito la famiglia Carrubba-Salemi per la perdita del caro Vincenzo. Acate piange un figlio del nostro paese, educato, rispettoso e di una bontà d’animo eccezionale. Altruista, disponibile, sempre pronto ad aiutare chiunque ne avesse bisogno. Un eccellente marito e un amorevole padre di due splendidi bambini.
Che la terra ti sia lieve. Non ti dimenticheremo. Ciao Vincenzo”.