Celebrati, nel Duomo di San Giorgio, i funerali di Daniele Caschetto (Foto e Video)

È iniziata con una lunga premessa la celebrazione della messa per il funerale di Daniele Caschetto, il giovane modicano che giovedì scorso ha perso la vita in un terribile incidente stradale alle porte di Modica. 

Nel Duomo di San Giorgio, Padre Giovanni Stracquadanio, alla presenza di tantissime persone che gli hanno voluto dare l’ultimo saluto, fra cui anche il sindaco di Modica Ignazio Abbate, ha voluto lanciare un messaggio importante rivolto ai presenti e non solo.

Quando succedono queste morti che nessuno si aspetta, si va sempre alla ricerca del responsabile, come se trovarlo ci potesse fare stare meglio, invece, dovremmo imparare una maggiore attenzione, dovremmo avere un maggiore rispetto del codice della strada ma soprattutto degli altri, perché ogni nostro comportamento positivo o negativo che sia, influisce sulla vita degli altri.”Un chiaro riferimento a quanto accaduto a Daniele.

Ci sono i martiri per la fede e quelli che offrono loro stessi e poi ci sono altri tipi di martiri e Daniele è uno di questi, perché per salvare la vita di un altro, ci ha rimesso la sua e, anche se non l’ha fatto volontariamente, anche questa è una forma di martirio.”

E poi ancora ha voluto lasciare i presenti con un messaggio di speranza:

Daniele avrebbe dovuto celebrare il Natale con la sua famiglia invece per lui è stato un altro Natale, la nascita al cielo. Ognuno di noi non si lasci prendere da una forma di rassegnazione, ne parli di destino, il destino non esiste, esistiamo noi con le nostre responsabilità. Questa celebrazione vuole aiutare tutti a ritrovare il senso di quello che facciamo, non siamo qui per un fatto sociale ma per la fede che abbiamo e questa fede ci da la speranza che non finisce qui tutto ma che la vita continua altrove ed è una vita più felice di quella terrena.” Commovente il ricordo di chi lo ha conosciuto da bambino e che oggi ha voluto sottolineare davanti a tutti come fosse un padre affettuoso e un marito innamorato.

Ad attenderlo, fuori dalla Chiesa, la sua amata vespa rossa, la Vespa Px 200, e i suoi amici del gruppo vespisti iblei estremo sud, insieme ai ragazzi del Vespa Club Modica, che lo hanno accompagnato nel suo ultimo viaggio, fino al cimitero.

Una passione, quella per la vespa che, insieme a quella per la musica, lo ha accompagnato in tutta la sua giovane vita.

Sulla bara, poi, un altro simbolo che rappresentava Daniele, la bandiera degli indipendentisti siciliani.

La stessa bandiera che aveva scelto come immagine del suo profilo Facebook perché per lui non era solo un simbolo ma rappresentava un vero e proprio valore. 

Stasera in memoria di Daniele le luminarie di Piazza Matteotti resteranno spente. 

Foto e immagini di Mariacarmela Torchi

Montaggio video: Paolo Santoro

giovanni stracquadanio, indipendentisti siciliani, vespisti iblei

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