Pozzallo, Agorà democratica provinciale dibattito sul Porto: “Quale sviluppo e quale accoglienza”


Si è tenuto allo Spazio Cultura Meno Assenza di Pozzallo, l’incontrò dibattito organizzato dal PD cittadino insieme ai vertici del partito provinciale, alla presenza dell’onorevole Nello Dipasquale e della segretaria del Pd pozzallese, Paoletta Susino che ha curato e moderato la serata.

Ad introdurre la serata Deniele Vella, componente della segreteria regionale del PD, con delega alle Agorà.

Tanti i temi sul tavolo dell’Agorà democratica provinciale, dal rilancio del porto e l’affermazione del ruolo di centralità di Pozzallo, al tema dell’immigrazione, dell’accoglienza e della gestione dei flussi. Ma anche la difesa e la tutela degli operatori che lavorano al porto.

Si è fatto riferimento, a questo proposito, a quanto accaduto nei giorni scorsi al porto, in seguito alla caduta di una torre faro, che, fortunatamente, non ha creato danni a persone.

La caduta della torre faro, ha dichiarato l’on. Dipasquale, pericolo segnalato a marzo dal sottoscritto in Assemblea Regionale Siciliana mentre si discuteva della Finanziaria regionale, è la cartina di tornasole dell’abbandono della struttura da parte del Comune di Pozzallo, che non ha mai presentato un progetto degno di tale nome, e del governo regionale, che ha spostato l’interesse, anche economico, dal porto di Pozzallo, rimasto senza finanziamenti, al porto di Gela, che ha ottenuto finanziamenti, anche cospicui. Non è possibile che una infrastruttura di così grande importanzaconsiderato anche il ruolo che svolge, nel contesto dell’emergenza migranti, per non parlare della sua posizione strategica, nel cuore del Mediterraneo, che “guarda” con interesse all’isola di Malta e ai Paesi del Nord Africa, non sia stata tenuta nella dovuta considerazione dal Governo regionale. Su questo punto è intervenuta la segretaria Paoletta Susino che ha dichiarato che” Sarà nostro impegno cercare di capire come vengono spese quelle risorse che, grazie a un emendamento al Parlamento regionale dell’on. Dipasquale, la città di Pozzallo riceve già da tre anni. Si tratta ormai di un milione e mezzo di euro che, a nostro avviso, andrebbero spese anche per migliorare la macchina dell’accoglienza. E a proposito di accoglienza è stata dibattuta anche la questione dei migranti sul territorio, il direttore dell’Ufficio Migrantes della Diocesi di Noto, don Paolo Catinello, in particolare, ha sollevato il problema dell’emergenza abitativa per i migranti. “C’è un’emergenza abitativa, viste anche le attuali ridotte dimensioni dell’hotspot, dopo l’incendio della scorsa estate. La mia proposta sarebbe quella di poter affittare le case che, per una qualche ragione, non possono essere affittate al fine di poter far interagire queste persone con la comunità locale.”

Fra i vari relatori, anche il ministro del Governo maltese Roderick Galdes,il segretario provinciale de PD, Bartolo Giaquinta e i giornalisti Calogero Castaldo e Carmelo Riccotti La Rocca.

Da registrare fra gli interventi quelli di due ex sindaci di Pozzallo, Luigi Ammatuna e Peppe Sulsenti che hanno voluto portare la loro testimonianza: “Il Comune di Pozzallo non può gestire in “House” i 40 milioni del porto. Ha dichiarato Peppe Sulsenti.Non aspettatevi che il Comune faccia i bandi perché non sanno manco come si realizza un bando portuale. Che sia la Regione ad interessarsi dello sviluppo del porto, perché se no da questo ginepraio non ne usciamo facilmente. Ancora oggi non sappiamo se il porto è turistico o commerciale. Siamo ancora all’anno zero, per prospetti e bandi. Quand’ero sindaco, avevamo trasmesso tanti documenti a Palermo affinché messa in sicurezza e sviluppo del porto diventassero pane quotidiano per la politica regionale, salvo poi scoprire che la una “manina galeotta” togliesse dal tavolo della politica quanto di buono avevamo fatto”.

Anche Luigi Ammatuna ha voluto dire la sua: “In quattro anni, quand’ero sindaco, sono arrivate 70 mila persone. Pozzallo e la sua comunità non si sono mai tirate indietro quando si parlava di migranti da ospitare. É chiaro che l’emergenza, a volte, non ci ha permesso di ottimizzare questo flusso ingente di persone. É altresì chiaro che una struttura, che può contenere 180 persone, di fronte ad uno sbarco di 500 migranti, va in tilt. Questa situazione, come altre criticità, le ho sempre sollevate a chi di dovere, avendo massimo appoggio dalla Prefettura e dal Ministero, a Roma. Si può fare decisamente di più, su questo sono d’accordo con tutti, mettendo come punto di riferimento il migrante, come persona. L’Europa, in tal senso, deve fare molto di più”.

E poi ancora si sono registrati interventi da parte del consigliere comunale di Giorgio Scarso, di Nicola Colombo e Giovanni Avola (CGIL) e di Cristian Ammatuna ex volontario della protezione civile. 

Organizzare una Agorà provinciale sui temi della portualità e della accoglienza, ci ha dato la possibilità di accendere i riflettori nazionali e internazionali su due aspetti di fondamentale importanza, ha dichiarato al termine dell’incontro la segretaria cittadina, Paoletta Susino nell’esprimere piena soddisfazione per l’ottima riuscita dell’evento e l’alta qualità dei contributi, il primo quello della affermazione e della rivendicazione del ruolo di centralità nel mediterraneo della città di Pozzallo e del suo porto di frontiera, condannata però all’oblio a causa dell’abbandono da parte del governo regionale e delle inadempienze del Comune nel dotare la infrastruttura di un progetto esecutivo; il secondo, relativo alla accoglienza. Partendo dal presupposto che gli hotspots non possono essere la destinazione finale dei migranti che arrivano, occorre individuare ogni possibile soluzione che possa garantire loro innanzitutto dignità. Il necessario rilancio e l’umanizzazione dell’hotspot, su cui tutti siamo convenuti, cui affiancare una rete di ospitalità diffusa, sulla base della proposta di don Paolo Catinello, è la prima risposta concreta alla necessaria affermazione di quel “sistema” di accoglienza integrata e organizzata che sia in grado di conciliarsi perfettamente con le vocazioni e le esigenze di rilancio del territorio.” 

Daniele Vella, Luigi Ammatuna, Nello Dipasquale, Peppe Sulsenti, Roderick Galdes

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