Pronto soccorso, a Modica tutti all’attacco, ma le soluzioni sono lontane: solo qualche pezza

Partito Democratico, Cinque Stelle ed Italia Exit Ragusa criticano decisioni, soluzioni tampone e comportamenti dei vertici Regionali

Evitiamo le prese in giro” , porta questo titolo, il comunicato stampa congiunto, del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle di Modica.

Il riferimento è a quanto deciso dal Sindaco Abbate in merito al Pronto Soccorso di Modica. “Leggere che le criticità del Pronto Soccorso dell’Ospedale ‘Maggiore di Modica’ si sono risolte, recita la nota, ci sembra non solo una presa in giro ma anche un’offesa nei confronti dei tantissimi pazienti che si sono finora trovati a fare file e attese interminabili, subendo disagi e disservizi che ormai tutti conosciamo” 

Secondo Pd e 5 Stelle “Abbate prova a far credere ai cittadini che con un tocco di magia sono state superate tutte le difficoltà che i vertici dell’Asp, nonostante la loro competenza, non sono riusciti ancora a risolvere.”

Ma ci chiediamo, come mai non sono riusciti ad interloquire con l’Assessore Regionale alla sanità Razza, per trovare una soluzione reale e concreta al problema? Problema che ci spiegano, come se non fosse chiaro a tutti, risiede nella carenza di personale e nell’impossibilità di reperirlo tramite assunzioni perché per il reparto di Pronto Soccorso sono richiesti requisiti specialistici, che aggiungiamo noi, non sono riscontrabili purtroppo fra i requisiti di tanti medici disponibili ed in cerca di una occupazione.

Difatti, il manager Aliquò, ha chiesto, a quanto pare, una cosa ben precisa: avere delle deroghe nei requisiti richiesti per le assunzioni. E’ questa la soluzione? Sembrerebbe a portata di mano, soprattutto per sistemare anche qualcuno disposto a lavorare al Pronto Soccorso. Ma forse è questo il motivo per cui Razza evita i vertici dell’Asp di Ragusa. In poche parole non vuole dare la deroga. I requisiti, quindi, non si abbassano. Restano.

E così, dopo il mancato incontro con l’Assessore, il 29 novembre esce la notizia che il Dr. Angelo Aliquò ha indetto un bando di concorso per la “medicina e chirurgia d’accettazione di urgenza”.

Ma ci vuole tempo e intanto in mancanza di questo, dicono, che non si può fare altro che spostare personale da altri reparti. Ed in effetti questa è la soluzione che è stata momentaneamente presa ma, l’importante è che non siano stati chiusi o accorpati i reparti più importanti e, per il momento, pare sia così.

Quindi, con il beneficio del dubbio, lasciamoli lavorare e vediamo che succede. Senza dubbio, siamo d’accordo sul fatto che questa soluzione non elimina il problema ma, come scrivono Pd e 5Stelle:  “sposta solo il posizionamento di una coperta che è corta e stretta rispetto a quanto occorrente per garantire standard di efficienza, e non solo di mera apertura, del Pronto Soccorso”.

Potremmo anche essere d’accordo sul fatto che” il Sindaco di Modica dovrebbe, in nome della cittadinanza, battere i pugni sulla scrivania dell’assessore regionale alla sanità affinché venga nel nostro territorio e si renda conto di persona delle criticità in cui versa la sanità modicana e iblea”. 

Ma crediamo, che i pugni, dovrebbero sbatterli, insieme al sindaco di Modica, anche l’Architetto Aliquò e, ancora di più, i deputati regionali che hanno l’opportunità di incontrare l’Assessore Razza che, pur non partecipando alle commissioni, quando dovrebbe, certamente sarà rintracciabile e disponibile a dialogare, se non con i vertici dell’Asp, almeno con i deputati regionali.

E sul comportamento dell’Assessore Razza interviene il Coordinatore provinciale di Italexit per l’Italia Ragusa Emanuele Cavallo che lo definisce  “una scortesia per tutta la provincia di Ragusa” e a tutti gli utenti, anche da fuori provincia, che giungono in uno dei tre pronto soccorso.

Cavallo poi si chiede cosa abbia spinto l’Assessore Razza a rifiutare il confronto con i Commissari e soprattutto con il Manager dell’ASP di Ragusa che avrebbe potuto illustrare con puntualità le problematiche.

A questo punto Cavallo azzarda un’ipotesi “Certo avrebbe dovuto affrontare i dati forniti dal Manager nominato proprio dalla sua compagine governativa e avrebbe potuto creare non poco imbarazzo alla presenza dei commissari. Sorge il dubbio che abbia voluto evitare di muovere qualche critica all’operato del direttore Aliquò e della dirigenza sanitaria nel suo complesso.”

Un’analisi che in effetti potrebbe essere vera e che come sostiene Cavallo “genera dubbi che l’esigenza è quella di anteporre l’interesse a tutelare la propria parte politica che quella di garantire l’interesse della collettività”.

Discorso che casca a pennello anche per il sindaco di Modica, che a quanto pare, sembra avere un rapporto privilegiato con il Presidente Musumeci. Ma si sa la strada per Palermo è davvero lunga e tortuosa e se Abbate vorrà arrivare fin lì dovrà lasciare contenti i suoi concittadini e non solo, e bisogna risolvere i problemi seri, come quelli della sanità e dei conti in rosso! 

Angelo Aliquò, emanuele cavallo, ruggero razza

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