San Martino patrono delle cure palliative, le iniziative dall’ufficio diocesano di Ragusa

San Martino di Tours è il patrono delle cure palliative: l’11 novembre, infatti, è la giornata nazionale delle cure palliative. Si celebra il gesto semplice con cui 1700 anni fa, circa, Martino, giovane soldato, incontrando sulla sua strada un mendicante seminudo sfinito dalla stanchezza e dal freddo, decise di tagliare a metà il suo mantello per offrirglielo come ristoro.

La tradizione narra che in quel momento, improvvisamente, il tempo cambiò e l’aria si fece incredibilmente mite: da qui l’estate di San Martino. Da questo gesto risale l’origine delle cure palliative. Il termine palliativo deriva infatti dal latino pallium, ovvero mantello: il mantello di Martino che riscalda e dà pace e ristoro, simbolo delle cure palliative.

L’ufficio per la Pastorale della salute della diocesi di Ragusa, insieme con l’hospice Ompa e la Samot onlus di Ragusa, anche quest’anno, come ogni 11 novembre, partecipa alla campagna di sensibilizzazione sui diritti e sui bisogni dei malati inguaribili e delle loro famiglie attivata dalla federazione di cure palliative.

“La campagna informativa dell’11 novembre – dice il direttore dell’ufficio, il sacerdote Giorgio Occhipinti – cerca di fare chiarezza sul fatto che le cure palliative coniugano terapie finalizzate al controllo dei sintomi con il necessario supporto psicologico e relazionale. Queste cure, inoltre, non sono rivolte solo ai malati oncologici né solo ai malati negli ultimi giorni di vita. In questo sfondo nascono le “cure palliative”, legittimate grazie alla legge 38/2010”.

Quali le iniziative? “Inizieremo la mattina del 10 novembre, domani quindi – continua don Occhipinti – con un semplice ma significativo evento organizzato dall’hospice dell’Ompa e dall’Asp di Ragusa. Sarà presente anche il nostro vescovo, mons. Giuseppe La Placa, per un momento di riflessione e per benedire i malati, i medici e gli operatori sanitari del reparto. Giorno 11 novembre con alcuni componenti dell’Ufficio saremo presenti alla Samot Onlus di Ragusa per un altro momento di riflessione e la benedizione dei medici e degli operatori sanitari che si occupano di assistenza domiciliare.

Nonostante l’assenza dei volti, dei sorrisi e del contatto fisico, si prendono cura degli assistiti e dei loro familiari. Oggi più che mai l’assistenza domiciliare continua ad essere prossimità, relazione e vicinanza, limitando il senso di solitudine causati dal Covid”.

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