L’amministrazione Buscema Minardo non fa rispettare la tradizione: neanche un abete come simbolo del Natale

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Il tradizionale albero di  Abete, per il periodo Natalizio, è rimasto nel vivaio dei Careno. Piazza Matteotti è rimasta spoglia della consueta coreografia. Chissà per quale motivo è comparso un alberello di ulivo con tanto di sponsor. La tradizione, come si vede, è andata a farsi benedire!!!

Eppure la tradizione avrebbe imposto….

Molto tempo fa presso gli iniziati l’albero rappresentava le esperienze di un essere umano fatte durante una vita. L’albero di Natale rappresenta proprio quest’ albero della vita. La scelta cade sull’abete perché è uno degli alberi che mantiene i suoi rami verdi tutto l’anno e anche perché presso le Scuole di Antica Saggezza, la sua forma simmetrica e i rami sempre verdi, simboleggiavano una vita che dura per sempre.
Un tempo al posto delle luci elettriche, sull’albero venivano fissate le candele, le quali simboleggiavano le perle di saggezza. Le perle di saggezza sono la saggezza che si conquista per ogni esperienza fatta e compresa. Esse sono come delle porte per una futura illuminazione. Le luci delle candele, che illuminano l’albero, rappresentavano la fiamma sacra che è in ogni essere umano e i potenziali e le possibilità che possono scaturire dalle decisioni o dalle scelte che si fanno durante una vita.
Anche le palline colorate avevano un profondo significato. Infatti oltre ad abbellire l’albero, esse rappresentavano le esperienze che si erano fatte o che si volevano fare.
Ogni cosa sull’albero era una celebrazione. I festoni, ad esempio, simboleggiavano la celebrazione della vita.
La stella che viene messa in cima all’albero, rappresentava la Grande Opera. In parole semplici, la Grande Opera è il viaggio di ritorno a Dio. Il viaggio consiste nel conquistare tutte le perle di saggezza disponibili attraverso le esperienze e nel ricordare chi siamo. La stella in cima all’albero è quindi il punto di arrivo, dove ogni essere umano eventualmente dovrebbe arrivare. Essa veniva posta in cima per ricordare il viaggio di ritorno da completare.
I regali sotto l’albero rappresentavano la grande virtù del dare. Essendo Dio colui che da, quando diamo, senza attaccamento o bisogno di avere indietro, facciamo circolare energia divina. La virtù del dare è tipica dei cuori evoluti.

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