Alla fine lo Scecco rischia di pagare per tutti ricevendo la boffa che diventa il capro espiatorio di una catena di soprusi e paga per tutti.
Non accadrà però così nella narrazione di Roberto Alajmo che ha illustrato al Pata Pata, nel penultimo appuntamento di “Autori & Libri, conversando a Sampieri”, “La Boffa allo Scecco” conversando con la brava Chiara Scucces.
La terza indagine involontaria di Giuvà Di Dio, il metronotte bamboccione e svanito di Partanna, che ancora una volta dovrà risolvere un caso con quattro omicidi, con la sua famiglia direttamente coinvolta e il capomafia del quartiere che lo pressa per risolvere l’arcano. Giuvà (un Giufà del racconto popolare investito da necessità investigative) rischia di cadere nella boffa dal piano inclinato in cui si è messo; alla fine il destino gli darà una mano e il drammatico epilogo lo salverà.
Roberto Alajmo scende nell’intimo del pensiero e ne approfitta per parlare dei siciliani e della cronaca di questi giorni: ridono dei propri difetti e si autoassolvono, si arrabbiano quando sono gli altri a farli notare.
Sulle violenze sulle donne non è utile e necessaria la vendetta. È indispensabile la certezza della pena e non aggravarla se poi non si applica.