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Tutto pronto per il memorial “Giovanni Cannarella”, domenica la XXI^ edizione con partenza da Grammichele

Monterosso – Quasi tutto pronto per la ventunesima edizione del Memorial “Giovanni Cannarella” di ciclismo, che per due giorni attirerà l’attenzione di addetti ai lavori e appassionati.

Un grande evento sportivo che farà da volano per il turismo, di questo sono convinti gli organizzatori di una kermesse diventata ormai appuntamento fisso da oltre vent’anni, con la parte sportiva diventata ormai d’interesse nazionale che porta in alto il nome di un grande uomo di sport.

Anche la ventunesima edizione, vivrà di due momenti. Il primo domani con la cronoscalata riservata alle categorie Esordienti, Allievi, Juniores e U23, che si svolgerà a Grammichele con ritrovo alle 13,30 in piazza Carafa, mentre la partenza è fissata per le 16.

domenica, il clou con la partenza sempre da Grammichele della ventunesima edizione del memorial (nellafoto lapremiazione della scorsa edizione), con partenza sempre da Grammichele e arrivo a Monterosso in piazza San Giovanni.

Lo start è previsto per le 14, con i corridori che si dirigeranno verso Vizzini Scalo e da li si dirigeranno verso Vizzini e quindi verso Bucchieri, Monte Lauro per poi avviarsi verso il traguardo in piazza San Giovanni a Monterosso.

Mentre per la categoria Allievi, l’arrivo è immediato, per la categoria Juniores prima del traguardo ci sarà un circuito cittadino da ripetere cinque volte.

“La presenza di una carovana di atleti con i propri accompagnatori provenienti da varie parti della Sicilia e anche da alcune regioni d’Italia – dicono Salvatore e Giuseppe D’Aquila, padre e figlio, del Gsd Almo – mette in moto un microcircuito economico a livello locale con numerose e interessanti ricadute. Quest’anno, inoltre, abbiamo scelto di tornare all’antico, con una gara in linea che vedrà i corridori partire da Grammichele. L’arrivo, come sempre, fissato a Monterosso. Sarà una ulteriore occasione per mettere in vetrina le bellezze paesaggistiche e monumentali del nostro territorio”.

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Claudio Abbate