Modica: l’odissea di un’anziana abbandonata per tre giorni al Pronto Soccorso

La storia che vi raccontiamo è non solo una storia di malasanità ma è anche la dimostrazione di come le decisioni che vengono prese dall’alto e che riguardano la sanità in Sicilia, ed in particolare nel nostro territorio, hanno delle ripercussioni gravissime sui pazienti. Come, ad esempio, ridurre i posti letto all’Ospedale Maggiore di Modica da 400 a 162 ed ecco che si è costretti a rimanere in una misera stanza del Pronto Soccorso anche per tre giorni di fila.

E’ quello che è successo ad una ragusana di 78 anni che, come ci racconta la figlia, è stata portata al Pronto Soccorso di Modica giovedì mattina ed è stata ricoverata solo nel tardo pomeriggio di sabato.

Mia madre è entrata giovedì alle 7.30 in pronto soccorso per un grave episodio che pensavamo dipendesse dal sistema vestibolare, poi nel primo pomeriggio, dopo la visita dall’otorino e l’esito della Tac che evidenziava una grave vasculopatia cerebrale le prescrivono il ricovero per ulteriori accertamenti e inizio della terapia. Ma da quel momento è rimasta in una barella del pronto soccorso senza alcuna assistenza. È stata calpestata la dignità della persona e ogni diritto alla giusta cura del cittadino sancito dalla carta europea dei diritti alla salute del cittadino.”

Una situazione che è già difficile da immaginare ma impossibile da vivere, soprattutto perché, siamo in presenza di una persona che è anche cardiopatica e che non ha ricevuto nemmeno le medicine necessarie per curare la sua patologia, tanto che la figlia ha dovuto portarle da casa insieme al girello ,con il quale appoggiarsi, per poter essere autonoma e andare da sola al bagno visto che, avendo subito piccole ischemie, soffre di giramenti di testa e, non avendo nessuno che potesse accompagnarla, si è reso necessario l’ausilio del supporto su cui sostenersi, onde evitare una caduta. La famiglia si è sentita impotente davanti ad una simile situazione, e i medici hanno rimpallato fra loro le responsabilità.

Non ci sono posti letto liberi” è la risposta che si sono sentiti ripetere.

Ed è la stessa risposta che abbiamo ricevuto dal direttore sanitario dell’Ospedale Piero Bonomo. “Chi è in ospedale riceve comunque assistenza. Non è il posto letto che fa la differenza! E comunque non è stata certo nostra la responsabilità dei tagli” ha poi aggiunto. Ma come gli abbiamo fatto notare la responsabilità non è nemmeno dei pazienti! E allora di chi è?

Di chi è la responsabilità se una donna rimane tre giorni in una barella al Pronto Soccorso senza ricevere cure e assistenza? Perché non è affatto vero che la signora sta ricevendo cure, la famiglia è arrabbiata e preoccupata proprio per questo. Fra l’altro, alla famiglia, è stato anche sconsigliato di trasportare la donna viste le condizioni perché l’istinto era quello di portarla a casa, dove certamente non si sarebbe sentita abbandonata.

A chi rivolgersi? L’Asp di Ragusa, lo ricordiamo, è per il momento commissariata e quindi immaginiamo che difficilmente verranno prese delle decisioni che possano cambiare le cose. Il nuovo assessore alla sanità della Regione Sicilia, Giovanna Volo, non ha certo avuto ancora il tempo di prendere in mano la situazione e siamo comunque poco fiduciosi sulle volontà della politica che oggi è la vera responsabile di questa grave situazione avendo scelto di non mettere la sanità fra le priorità dell’agenda. E intanto i pazienti soffrono doppiamente non solo perché stanno male ma perché non vengono assistiti e si trovano a dover affrontare da soli la malattia, e questo non è più ammissibile. Queste storie sono ormai diventate la normalità in un sistema sanitario che fa acqua da tutte le parti.

Asp di Ragusa, malasanità, modica, ospedale maggiore, Piero bonomo, Pronto Soccorso di Modica

Commenti (2)

  • Vergognoso è dire poco.
    Chissà se ai i propri genitori questi funzionari che hanno le mani in pasta sulla sanità siciliana venisse praticato lo stesso trattamento (non credo proprio).

  • Nulla di nuovo questo racconto, lo abbiamo vissuto con il mio caro nonno deceduto non appena gli hanno dato il posto letto. 72h barellato senza nessuna cura e avendo problemi al colon non lo hanno nemmeno pulito e nulla siamo state noi a prenderci cura di lui lavandolo e sistemandolo in barella. Per non dire all’arrivo le parole dette a mio nonno da quel inumano presunto medico perché io non lo definisco nemmeno medico uno che dice ad un paziente se aveva già preparato il testamento e il loculo . Schifoso proprio. Gli auguro di vivere ciò che ha fatto vivere a noi perché il karma esiste.

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