Modica

Modica: a rischio il futuro della Scuola per Assistenti Sociali? Calano le iscrizioni e nel 2023 scade la convenzione

Una soluzione è quella di creare una sinergia con altre università, ovvero il Consorzio Universitario Mediterraneo Orientale, che ha sede a Noto e dipende dall’Università di Messina

A volte non bisogna inventarsi niente ma solamente rivalutare le cose che si hanno per evitare che vadano perse. È il caso della Scuola per Assistenti Sociali “F.Stagno D’Alcontres” di Modica.

Nel luglio del 2003, infatti, venne firmata una convenzione ventennale tra l’Università di Messina, il Consorzio Universitario di Ragusa, la Provincia Regionale di Ragusa, i Gesuiti e il Comune di Modica. 

Convenzione che, l’anno prossimo, scadrà e la domanda nasce spontanea: quale sarà il futuro di questa istituzione? 

Ma prima di parlare del futuro, guardiamo un attimo al passato, per comprendere la storia della “Scuola F. Stagno D’Alcontres” e capire l’importanza che ha avuto e che continua ad avere per questo territorio. 

La scuola fu fondata nel 1979 dal padre gesuita Salvatore Scime’ e fu la prima istituzione della provincia iblea ad offrire un titolo superiore al diploma di scuola media secondaria.

Ma è solo nel 1990, con la riforma degli ordinamenti universitari, che il titolo viene riconosciuto e rilasciato dall’Università.

Da lì nacque la convenzione tra la Compagnia dei Gesuiti e l’Università di Messina, in particolare con la Facoltà di Lettere e Filosofia, la cui scelta fu dovuta rispetto a quella di Catania, perché a Messina vi era una comunità di Gesuiti molto inserita e stimata che aveva relazioni con il mondo accademico messinese.

Per cui il Prof. D’Alcontres, che allora era rettore dell’Università di Messina, accettò di grado, di stipulare questa convenzione, che negli anni a seguire, ovvero intorno al 1995, nel momento in cui il titolo venne convertito in Diploma Universitario in Servizi Sociali, vide la partecipazione anche del Comune di Modica.

Ma bisognerà attendere il 2001 perché il Corso di Studi, a seguito dell’ultima riforma universitaria, venisse trasformato in Corso di Laurea afferente alla cl6.

Questa, in breve, la storia della scuola fino ad oggi.

Nel 2020, in continuità con la tradizione gesuita e in sintonia con i processi di cambiamento culturale e sociale, la gestione della Scuola passa dalla Compagnia di Gesù ad un’Associazione di collaboratori laici professionisti la cui direzione, oggi, è affidata al dott. Gianpiero Saladino.

La loro missione è quella di offrire agli iscritti una formazione universitaria, di prepararli agli esami di abilitazione all’esercizio della professione, ma anche di offrire corsi di perfezionamento post-laurea, insomma di una serie di attività che consentono alla scuola di essere, ancora oggi, un punto di riferimento per chi decide di intraprendere questo percorso di studi e non solo per gli studenti di questa provincia. 

Il problema, però, potrebbe sorgere allo scadere della convenzione, anche se già i primi sintomi di una situazione problematica stanno emergendo.

Innanzitutto, sono notevolmente calate le iscrizioni e questo diciamo che è un paradosso in un momento in cui il bisogno sociale aumenta e di conseguenza aumenta la necessità delle figure degli assistenti sociali che mancano sopratutto nei Comuni e che saremo costretti ad importare da altre province.

Ma, non riuscire a garantire la presenza dei docenti in sede e, quindi la mancanza di obbligo di frequenza delle lezioni, demotiva gli studenti che scelgono altre università. Questo perché sarebbe necessario un maggiore investimento su questa scuola che, ad oggi, può contare sul finanziamento della Regione Sicilia che, copre circa l’80% della somma necessaria al suo sostentamento, mentre il restante 20% ,viene sostenuto dal Comune di Modica che ad oggi ha sempre sostenuto la scuola.

Ma questo non basta, è necessario ridare slancio a questa istituzione e lo si potrebbe fare solo creando una sinergia con altre università, come ad esempio il Cumo, ovvero il Consorzio Universitario Mediterraneo Orientale, che ha sede a Noto e dipende dall’Università di Messina.

Questa sarebbe l’unica strada percorribile per garantire un futuro certo alla presenza della Scuola di Servizi Sociali a Modica, visto che la convenzione con il Consorzio Universitario di Ragusa non può essere più rinnovata perché è stato stretto un accordo con l’Università di Catania.

In cambio della rateizzazione in dieci anni delle somme loro dovute, il Consorzio non può stipulare convenzioni con altre Università.

Insomma, non ci sono molte alternative, la strada da perseguire è quella di creare un polo universitario della Sicilia Orientale che avrebbe anche un senso visto lo stretto legame tra Noto e Modica.

Questo permetterebbe all’Università di Messina non solo di garantire la presenza dei docenti nella sede di Modica, che sarebbero facilitati negli spostamenti, anche grazie all’autostrada, ma di istituire nuovi corsi di laurea approfittando di una sede nuova, spaziosa, funzionale e anche prestigiosa come quella di Modica.

Chi non l’ha mai visitata non può nemmeno immaginare il mondo che si nasconde dietro quella piccola porticina su Corso Francesco Crispi.

Un giardino che è un piccolo gioiello e che conduce ai locali dalla struttura antica, con alte volte e ampi spazi, ma rimodernati e funzionali.  
Una biblioteca specializzata e una grande sala convegni.

E poi il vero fiore all’occhiello, l’aula magna, realizzata all’interno dell’antica Chiesa di San Giuseppe.

Una sede che i Gesuiti hanno messo a disposizione gratuitamente per ospitare l’Università e dove ancora si respirano quei valori propri della Compagnia di Gesù.

Qui gli studenti vengono accolti da personale gentile e preparato pronto a guidarli in quella che non è solo un’esperienza formativa ma di vita.

E allora è necessario non perdere questa opportunità, e chiunque verrà dopo questa amministrazione, dovrà avere come obiettivo quello di rilanciarla e non solo, di puntare sulla formazione universitaria e far si che Modica torni ad essere punto di riferimento per gli studenti non solo della provincia ma di tutta la Sicilia. 

Published by
Mariacarmela Torchi