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Ripresa delle processioni: le direttive della Cesi

Si è aperta una speranza nei cuori dei tanti fedeli siciliani che a causa della pandemia hanno dovuto rinunciare in questi anni alle tradizionali feste religiose.

I Vescovi di Sicilia, infatti, riunitisi oggi nella sessione primaverile della Cesi, conferenza episcopale siciliana, hanno riflettuto sull’opportunità di riprendere le processioni religiose, qualora il Governo italiano, il 31 marzo p.v., revochi lo stato di emergenza.

A tal proposito, esse potrebbero riprendere a partire dalla Domenica delle Palme. Durante la conferenza inoltre e’ stato deciso quale gesto concreto di compassione col popolo ucraino, di evitare i fuochi o le cosiddette “bombe pirotecniche” per le prossime feste pasquali (Domenica delle Palme – Pasqua).

Non si possono sparare i fuochi d’artificio mentre uomini e donne, anziani e, specialmente, bambini sono atterriti dal suono delle sirene e uccisi dalle bombe belliche.

In segno quindi concreto di solidarietà, si invita a convertire il corrispettivo dei fuochi pirotecnici in aiuti umanitari ai profughi che saranno accolti nelle nostre Diocesi e nelle nostre Città.

A comunicarlo e’ stato Mons Antonio Raspanti, neo Presidente della Cesi, che ha sottolineato che bisognerà comunque mettersi d’accordo sempre con le autorità pubbliche, sanitarie e di pubblica sicurezza affinché tutto si svolga nel migliore dei modi, salvaguardando la salute pubblica perché, la pandemia non è ancora finita.

Quindi se da un lato si accende una speranza, dall’altro bisogna essere cauti e vedere come evolvere la situazione. Certo sarebbe davvero importante, come segno anche di ripartenza, poter assistere a Pasqua alle tradizionali feste a cui tutti siamo profondamente legati.

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Carmen Gerratana