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Lavoratori Asu, anche i 331 della provincia tornano a riveder le stelle. Soddisfatti?

Ragusa – Un sospiro di sollievo dopo un’apnea durata 25 anni. E’ quello che tirano i 331 lavoratori Asu della provincia di Ragusa facenti parte dell’esercito composto da 4571 lavoratori distribuiti in tutta l’isola.

Per questi lavoratori è arrivata finalmente la stabilizzazione. L’assemblea regionale siciliana ha infatti votato oggi la travagliata norma che stabilizza queste risorse umane presenti nei Comuni, nelle Asp e nelle Camere di Commercio della Sicilia.

La norma è il frutto del lavoro portato avanti in questi mesi dal tavolo di consultazione sociale permanente sulle problematiche relative al personale Asu istituito presso il dipartimento Lavoro, con la partecipazione dei sindacati.  Una pagina triste e dolorosa del mondo del lavoro sul cui esito oggi molti tengono a vantarsi, ma che è sintomatica di un malessere antico e sempre attuale.

Nella riscrittura della norma approvata ieri, il Governo ha aggiunto ai 37 milioni già stanziati, altri 10 milioni per il 2021 e 15 milioni per il 2022 e 2023. Questo permetterà ai Comuni, alle Asp e a tutti gli enti che usufruiscono del lavoro di personale Asu di avere un contributo che consentirà la stabilizzazione di questi lavoratori con un contratto a tempo indeterminato. L’art.46 prevede anche la fuoriuscita volontaria dal bacino e l’accompagnamento alla pensione per gli aventi diritto.

Gli Asu, a quanti oggi parlano di ritrovata dignità, di diritto di civiltà, di nuovo futuro di stabilità per queste famiglie, lo ricordiamo, percepiscono uno stipendio di 590 euro mensili e Ragusa è tra le province che contano più lavoratori Asu dopo Messina, Palermo, Agrigento e Trapani.

Cinzia Vernuccio

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