“Da un canto, infatti – dice Dipasquale – è mia intenzione far piena luce sui passaggi amministrativi e politici che hanno portato al rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale a Scicli, in c.da Cuturi, al fine di individuare le responsabilità politiche che stanno creando grave allarme ai cittadini di Scicli e ai residenti dell’area interessata. Dall’altra, per quanto mi è possibile e comprendendo la netta distinzione che c’è fra atti di natura gestionale di competenza della burocrazia regionale (quale quello in questione) e il ruolo politico/istituzionale da me rappresentato, è altresì mia intenzione fare tutto quanto in mio potere per bloccare ‘il progetto per l’ampliamento dell’attività di gestione dei rifiuti della piattaforma di trattamento e recupero di rifiuti pericolosi e non’. Pur non potendo sottacere che, sotto quest’ultimo aspetto gli spazi di azione di un deputato sono molto ristretti (specie laddove il provvedimento dirigenziale risulta essere adottato), è mia intenzione fare tutto quanto in mio potere per venire in contro alle aspettative dei cittadini di Scicli.
“Penso che per una comunità che ha conosciuto il suo sviluppo con l’agricoltura e ha investito risorse per la sua crescita nel turismo e nel solco Unesco – conclude Dipasquale – siano difficilmente conciliabili impianti che prevedono ‘di indirizzare il flusso veicolare agganciato ai trasporti, generato nei poli ad ovest (Priolo Gargallo) e a Est (Gela), sulla viabilità costiera’ , guarda caso dove sorgono i due petrolchimici siciliani, o con ‘criticità connesse all’allontanamento delle acque meteoriche, al trattamento e allontanamento delle acque oleose, ecc.'”.