Moncada (Confcom) al sindaco di Modica: “Il futuro della città non è ancora scritto”

“ll dissesto del comune e l’orgoglio di voler essere sempre modicano” esordisce così in un lungo post il Presidente di Confcommercio Modica Giorgio Moncada che forse per la prima volta esprime una posizione chiara e netta nei confronti dell’amministrazione comunale ed in particolare del sindaco Maria Monisteri a cui fa un appello chiaro, quello di lasciarsi il passato alle spalle e guardare al futuro
“Modica- scrive- la città di cui orgogliosamente vado fiero, è una città ricca di storia e cultura, che si ritrova ora al centro di una delle sfide più difficili della sua storia recente: il dissesto finanziario. Il dissesto finanziario di un comune non si costruisce in un giorno. È il risultato di anni di scelte, errori e mancati interventi. Quello che rende questa situazione ancora più complessa è il silenzio assordante del precedente sindaco. Eppure, le dichiarazioni da lui esternate come discorso di fine mandato avevano tranquillizzato tutti i cittadini al punto tale da attribuirgli la spinta necessaria per essere eletto onorevole alla regione. Attendiamo un segnale, una speranza, una visione confortante, prima della dichiarazione di dissesto!
Ma veniamo al presente e lo faccio sottolineando il grande coraggio dell’attuale Sindaco che ha intrapreso una strada che pochi leader sono disposti a percorrere: ammettere il proprio fallimento. Dietro questa decisione, non c’è solo strategia o necessità. A mio avviso c’è tanto di più da cui prendere spunto di riflessione. C’è prima di tutto il peso emotivo di un essere umano che si ritrova a confessare pubblicamente un fallimento di cui ha certamente parti di responsabilità. C’è tutto il peso emotivo di un essere umano che ha dovuto sconfessare un vecchio amico che, peraltro, l’ha iniziata alla carriera politica. Guardo tutto questo con profondo rispetto. Ci sono elementi in questa dolorosa vicenda per identificare le caratteristiche di un leader: Maria Monisteri ha avuto il coraggio di guardare negli occhi la verità, di affrontare il giudizio degli avversari politici (ma soprattutto le critiche di chi, fino a ieri, è stato suo amico) nella consapevolezza che questa scelta potrebbe segnare la fine della sua carriera politica. Riconosco, inoltre, in questi atti il coraggio e la grande forza delle donne.
Adesso inizia un’altra partita dove Lei Signor Sindaco Maria Monisteri Caschetto può dimostrare di meritare quella fascia che indossa. Ha la grande opportunità di passare alla storia non come il sindaco segnato dall’onta della dichiarazione di dissesto ma, viceversa, come il Sindaco del cambiamento vero e profondo. Modica può diventare un simbolo di rinascita e un faro di speranza per tutti coloro che credono nella forza della comunità e nella capacità dell’essere umano di rialzarsi, più forte e consapevole di prima. Non si esce dalle difficoltà guardando al passato con rancore o aspettando soluzioni dall’alto. Si riparte solo con uno sforzo collettivo, mettendo da parte divisioni e cercando di costruire insieme un futuro sostenibile. Il futuro di Modica non è scritto. Ad ogni Modicano spetta il compito di trasformare questa sfida in un’opportunità a Lei Signor Sindaco spetta il dovere di ascoltare quanti senza nulla a pretendere vogliono continuare ad essere orgogliosamente modicani”
Comune di Modica, Dissesto, Giorgio Moncada, Maria Monisteri, modica
Francesco
Sul post di Giorgio Moncada, denominato ” dissesto del Comune di Modica e l’orgoglio di voler essere sempre modicano”, appare opportuno mettere in evidenza alcune personali considerazioni, per mettere in chiaro i fatti. Al di là del fatto che tutti i cittadini amano la propria città, lo dicono anche chi l’ha materialmente, economicamente e socialmente distrutta, ci sono notizie artatamente diffuse che rischiano di non far vedere di come essa realmente è, rischiando di non far arrivare ai cittadini la verità dei fatti, l’unico valore che può realmente costituire il presupposto per la ripresa della nostra cittadina. Il primo pezzo di verità da dire è quello che l’attuale Sindaco, checché se ne voglia dire, non ha per nulla, nel decidere di procedere alla dichiarazione di dissesto del Comune, posto in essere alcun atto di coraggio. Perché dico ciò? Perché l’attuale Sindaco è stata per 5 anni parte importante dell’amministrazione del suo predecessore, assecondandone tutti gli atti amministrativi e di politica territoriale, e sostenendolo le ha consentito di divenire Sindaco. Appoggiando quel modello amministrativo, rispetto al quale da parte sua non vi è stata mai alcuna critica, di fatto ha contribuito al determinarsi del default del Comune. L’intervento di Moncada rappresenta il tentativo di creare una sorta di nuova immagine dell”attuale Sindaco per difenderla e contrapporla al suo precedessore, quasi volendo rimarcare una discontinuità amministrativa e politica tra gli ultimi 2 sindaci della città, facendo semmai emergere una coincidenza strategica tra ciò che pensa Moncada e i riferimenti politici a sostegno della Monisteri, che di fatto lanciano un messaggio teso a voler fare capire alla città che intendono marginalizzare l’ex Sindaco. La Monisteri altro non ha fatto che dare seguito a un obbligo imposto dalla disastrosa situazione finanziaria del Comune accertata e certificata ampiamente dalla Corte dei Conti e dai Revisori dei Conti. Caro amico Giorgio, mi auguro che i tuoi interventi possano in futuro costruire l’adeguato stimolo per far prendere consapevolezza ai cittadini modicani dei disfatti che si sono consumati in 12 anni di amministrazione, assecondati da tutti gli attori coinvolti e con l’obbiettivo di restingere qualsiasi forma di opposizione. Franco Militello.